Due chiacchiere con Marco Negro, conosciuto grazie alla rivista Barolo & Co, trimestrale che tratta di eccellenze italiane a tema vino e non solo
Una chiacchierata virtuale quella con Marco Negro, viste le agende di entrambi che assomigliano più ad una partita a tetris, ma con l’augurio di portare la conoscenza al di là dello schermo, davanti ad un calice, per approfondire il suo percorso nel mondo del vino che lo ha portato all’acquisizione, nel 2022, di Barolo & Co.
L’avventura di Marco è cominciata qualche decina di anni fa, sviluppando un’azienda di esportazione di eccellenze italiane in mercati che spaziavano dagli Stati Uniti, al Nord Europa, fino ad arrivare in territori, a quei tempi meno “convenzionali”, come gli Emirati Arabi.
L’idea di orientarsi sempre di più sull’enogastronomia, principalmente nella prima parte del termine, lo ha portato a concentrarsi sempre di più sulla sfera della promozione vinicola. Il vero e proprio allineamento degli astri è avvenuto nel 2004, quando, nell’arco di un mese, ha prima incontrato un’azienda vitivinicola che lo ha ingaggiato per commercializzare i propri vini nel mercato russo e pochi giorni più tardi, ad una cena, la figlia di uno dei più grandi importatori russi. Da lì a poco è stato abbandonato tutto ciò che non fosse stato vino, mosso anche da una passione per la materia, dedicandosi in una prima fase ad una ricerca personale di cantine di eccellenza per poter apprendere sempre più nozioni in questo settore che tende all’infinito.
Così nel 2008 l’azienda ha ricentrato il suo focus, trasformandosi in attività di sviluppo di mercati esteri per le aziende vitivinicole, con una filosofia distante da attività di agenzia, brokeraggio o intermediazione. L’obiettivo principale è stato quello di creare sinergie e rapporti interpersonali con i produttori, in primis, in stretta relazione e condivisione con gli importatori esteri, allineati filosoficamente alle mentalità delle aziende. La realtà di Marco ha preso il nome di “Legàmi”, con l’accento sulla a!
“Per almeno dieci anni mi hanno chiamato con il nickname di Nokia, poiché mettevo in connessione le persone!”
Una successiva svolta è avvenuta nel 2011, dopo una profonda riflessione, la quale ha fatto emergere che mancava qualcosa nel progetto, identificando il fatto che sarebbe stato sempre più necessario dedicarsi ad un aspetto divulgativo. Le cantine erano talvolta carenti sulle iniziative più di contesto, come la promozione della propria storia, identità, unicità, così Legami ha affiancato all’attività commerciale un servizio di assistenza anche per la divulgazione; aspetto che è diventato una traccia della matrice con cui raccontare una determinata realtà.
“Immagino il vino come una fotografia, divisa in tre aspetti: saper raccontare il vitigno, il terroir e, non da ultimo, l’apporto umano”. “L’uomo decide assieme alla scienza e si affianca alla natura con delle scelte per ottenere un’esaltazione del terroir, se non identifichi questi tre livelli non sei pronto ad essere divulgato”.
Legami oggi è diventata una struttura di sette persone, di cui solo due sono in Italia, che assiste le cantine nello sviluppo e crescita dei mercati internazionali e, non secondariamente ma parallelamente, si occupa di divulgazione dei vitigni, dei terroir e degli uomini che fanno diventare grande il mondo del vino italiano.
Nel 2022 è nato l’ultimo progetto di Marco Negro: l’acquisizione del trimestrale Barolo & Co, una rivista cartacea che, da quarant’anni, si occupa della divulgazione di eccellenze del territorio del nord ovest della penisola. La rivista è stata fondata prima della DOCG del Barolo, nel 1982, volendo nobilitare questa tipologia di vino che stava iniziando a diventare un’eccellenza, oltre che un traino verso altre realtà, principalmente del versante nord ovest dell’Italia, comprendendo Piemonte, Liguria Valle d’Aosta, fino ad arrivare all’Oltrepò Pavese.
Un’acquisizione che trova le sue origini nell’adolescenza di Marco, il quale alle scuole superiori leggeva questa rivista, nella biblioteca dell’istituto, oltre all’inserto del quotidiano La Stampa, che trattava le denominazioni di origine.
Il progetto ha avuto fin da subito un’evoluzione in termini di contenuti ed argomenti, ampliando il bacino di regioni italiane trattate, includendo, inoltre, argomenti complementari a quelli del mondo del vino, come il benessere, i territori, passeggiate fuori porta e ovviamente le pietanze che si possono incontrare. La filosofia redazionale di base è quella di non prendere mai una posizione su un determinato argomento, ma di mettere in condizione il lettore di farsi la propria idea.
Un team affiatato di cinque persone, che gravita attorno alla figura Giancarlo Montaldo, direttore responsabile dal 2014, denominato anche la “bibbia vivente del Barbaresco”.
Quella di Marco è una sorta di madeleine con lo sguardo rivolto al futuro, un futuro che per Barolo & Co trova anche la creazione di un suo volto digitale, con notizie più immediate, diffuse tramite un nuovo blog e le pagine nei principali social. Approfondendo quali saranno gli argomenti da trattare nei prossimi numeri ed iniziative troviamo sempre più spazio per il mondo dell’olio, per gli spirits, il caffè e la nutrizione in generale.
Di centrale attenzione anche l’approfondimento su quali argomenti sono interessati a leggere le nuove generazioni, dai venti ai trent’anni, per espandere il pubblico di lettori e dare delle informazioni che possano colpire ed attrarre i consumatori di oggi e di domani.
Per abbonarsi al trimestrale la strada più semplice è quella di scrivere direttamente a: Abbonamenti@baroloeco.it oppure compilare il form sul sito: https://www.baroloeco.it/contatti/.
Un grazie virtuale a Marco, in attesa di un Cin Cin dal vivo!