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domenica, 28 Maggio, 2023

Alla scoperta delle Cantine dell’Etna assieme alla Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna

Un weekend alla scoperta delle Cantine dell’Etna, tra vigneti a bacca bianca e rossa a quote importanti, ottime pietanze e persone speciali

7-10 Luglio 2022

Cantine dell'EtnaUn incontro casuale con Marika Mannino, direttore della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, si è trasformato nella possibilità di scoprire queste meravigliose terre vulcaniche in un Weekend sull’Etna nel mese di luglio 2022.

E’ proprio il vulcano a rendere così speciale questo territorio regalando gioie e dolori ai suoi abitanti, i quali hanno potuto godere di un substrato unico grazie alle varie colate, che hanno però portato via abitazioni e raccolti, rendendo i terreni infertili per quindici/vent’anni, dopo il passaggio della lava.

Cantine dell'EtnaLe colate caratterizzano i territori sottostanti, ma anche l’altezza del vulcano, che varia di anno in anno, arrivando ai giorni nostri a 3.357 metri, grazie o a causa delle numerose eruzioni avvenute nel 2021, circa cinquantasei!
Oggi si contano quattro crateri attivi e duecentocinquanta crateri secondari. Nelle mappe, che si trovano quasi ovunque, si possono notare le varie eruzioni e quando si sono scatenate: il colore rosso più intenso mette in luce quelle più recenti, mentre i colori più tenui fanno riferimento ad episodi avvenuti anche milioni di anni fa.

Una zona da sempre vocata per la produzione vitivinicola nella quale per elencare le aziende presenti fino agli anni 2000, potevano bastare le dita delle mani e dei piedi, ma negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione tale da farle arrivare ad un numero maggiore di duecentocinquanta, in continuo aumento.

Oggi si contano circa milleduecento ettari vitati contro i circa cinquantamila del secolo scorso, che hanno visto un decremento nel corso degli anni sia a causa della fillossera e sia in seguito ai due conflitti mondiali, che hanno lasciato un clima economico di estrema povertà.
C’è anche da considerare che tra il ‘700 e il ‘900 la produzione di vino era solamente legata allo sfuso, che veniva esportato in Francia come vino da taglio, ma anche al nord Italia, per lo stesso motivo.

Cantine dell'EtnaNel 1968 è stato redatto il primo disciplinare di produzione dei vini dell’areale dell’Etna DOC, uno tra i primi dell’Italia. La produzione Etna DOC si può rappresentare come una grande C rovesciata, che circumnaviga il vulcano da nord a sud, rispettivamente da Randazzo a Biancavilla, escludendo il versante ovest (dove a farla da padroni sono i pistacchi). L’altitudine in cui è consentita la coltivazione dei vigneti che fanno parte della DOC è compresa tra i quattrocento e i mille metri sul livello del mare.
I microclimi che si creano sono infiniti, così come i sottosuoli, formati da numerose generazioni di lava che hanno arricchito nei millenni il terreno in microelementi differenti, come ferro, rame, zolfo. A causa delle diversità orografiche dei suoli, le tecniche di allevamento sono diversificate, pur mantenendo in gran parte quella che è la tecnica più tradizionale genitrice di qualità: l’Alberello.

Le varietà più coltivate sono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, per quanto riguarda le uve a bacca rossa, mentre Carricante e Catarratto per quanto riguarda le uve a bacca bianca. A queste aggiungiamo anche le altre autoctone Minnella, Inzolia che si sommano alle internazionali, come Merlot, Cabernet, Pinot Nero, Chardonnay e pure Moscato. La zona che si sta scoprendo più vocata per i vini bianchi è quella di Milo, ad est, lasciando la predominanza dei vini rossi nel versante più a nord.

Due simboli dell’Etna sono sicuramente rappresentati da Contrade e Palmenti.

Le Contrade sono sottozone storiche di produzione, riconosciute a livello ministeriale e oggi se ne contano centotrentatrè.

Nei Palmenti, vecchie costruzioni che fungevano da cantine di vinificazione, veniva pigiata l’uva con i piedi, con un sottofondo canoro, di brani religiosi e non, sia per mantenere un clima goliardico durante queste operazioni, sia per verificare se tutti i compagni erano operativi e non assuefatti dall’anidride solforosa sprigionata dalle uve. Solitamente un’area della struttura era dedicata alla vinificazione del vino del padrone di casa. Le uve venivano poi pressate mediante un torchio, azionato manualmente, che applicava una pressione sulle uve raccolte tra un sistema di corde vegetali, grazie a delle tavole sorrette con alcuni anelli, ne estraevano il succo rimasto. Un tempo la qualità veniva determinata dal grado zuccherino che poi si trasformava in alcol e più questo era alto, più il vino era remunerativo.

La vinificazione in Palmento è stata dichiarata illegale nel 1991, tranne per rare eccezioni che, grazie ad alcuni permessi speciali, vinificano una parte delle uve con questo sistema.

Cantine dell'EtnaUn weekend sull’Etna che ha visto diverse visite a cantine rappresentative, storiche, emergenti, ma anche alcuni paesi, attrazioni e luoghi simbolo di questo territorio.
L’avventura è iniziata subito dopo l’atterraggio all’aeroporto di Catania, prelevato da Nicola, per raggiungere la sua Etna Urban Winery a San Gregorio di Catania (leggi l’articolo dedicato), dove un tempo la viticoltura era una delle attività più fiorenti ed oggi a farla riemergere dalle ceneri c’è proprio questa piccola ed emergente realtà.

Sempre nel versante sud-est incontriamo Fabio Costantino, titolare dell’azienda Terra Costantino (leggi l’articolo dedicato) per scoprire il suo giardino-vigneto a Viagrande, dove siamo deliziati anche alcune pietanze tipiche per riprendere le energie.

Cantine dell'EtnaRaggiunto da Marika ci rechiamo all’headquarter della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, a Milo, paese caro a Lucio Dalla e Franco Battiato, che a poche centinaia di metri ha costruito la sua residenza. Un paesino di altri tempi, dove lo sport più diffuso è il gioco delle carte tra gli anziani del paese, nella piazza principale.Cantine Dell'Etna

Milo è molto legata ai due cantautori che organizzavano diverse iniziative musicali, mantenute tutt’ora in loro ricordo; ricordo consolidato anche con l’installazione di una statua in bronzo che rappresenta i due artisti assieme. Cantine dell'EtnaNella cittadina si organizza anche “ViniMilo”, manifestazione organizzata dalla Strada del Vino e dei Sapori che coinvolge le cantine dell’Etna tra agosto e settembre, di cui si può approfondire di volta in volta il programma sul SITO ufficiale. https://www.vinimilo.it/

Orario aperitivo assieme alla famiglia Iuppa (leggi l’articolo dedicato) in un vigneto piramidale con vista mare, ad un paio di chilometri da Milo; una nuova realtà che sta prendendo le misure per essere un punto di riferimento della zona dell’Etna.

Una prima giornata di questo Weekend sull’Etna molto ricca, che trova la sua conclusione a La Gelsomina (leggi l’articolo dedicato), azienda dotata di una struttura ricettiva diffusa ed immersa tra i vigneti, con la peculiarità di aver creato un impianto ad anfiteatro, che si conclude con un laghetto artificiale. La mattina seguente degustazione dei loro vini principali e destinazione Tenuta di Fessina (leggi l’articolo dedicato), a Rovitello, nel borgo riportato alla luce da Silvia Maestrelli.

Seconda tappa della giornata, dopo una degustazione cibo-vino, da Planeta (leggi l’articolo dedicato), in una delle cinque sedi siciliane di questa famosa azienda, in Contrada Sciaranuova a Passopisciaro, proprio alle pendici del vulcano.

Ultima visita della giornata in una delle più storiche aziende della zona Antichi Vinai 1877 (leggi l’articolo dedicato), per una degustazione di alcune etichette che si differenziano da quelle più consuete e classiche dell’Etna.

Cantine dell'EtnaA pochi passi dall’ingresso dell’azienda si trova una delle stazioni della Ferrovia Circumetnea, una delle due linee ferroviarie che circumnaviga il vulcano. Grazie ad una collaborazione tra la Ferrovia e la Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna è possibile acquistare il “Tour del treno dei vini dell’Etna”, alla scoperta del territorio in treno, con tanto di visita guidata a due cantine.

Cantine dell'EtnaGiornata non ancora conclusa, vista la cena al Ristorante Case Perrotta, assieme a Cristian Geri della Cantina Conte Uvaggio, per assaggiare i vini prodotti e godere delle ottime pietanze, anche gluten free, con una speciale conclusione a base di un gelato di latte di capra, pepe, sale, olio.Cantine dell'Etna

Per il terzo giorno del Weekend sull’Etna risveglio e degustazione dei vini di Sorelle Zumbo (leggi l’articolo dedicato) a Rovitello, azienda condotta da Erica e Ramona, nata dall’eredità di nonno Salvatore, noto ed emblematico personaggio della zona. Visita e pranzo dalla presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, Gina Russo, nell’omonima Cantina Russo (leggi l’articolo dedicato), di Solicchiata.

Cantine dell'EtnaNel pomeriggio assieme a Marika raggiungiamo l’Azienda Agricola Musa, nei pressi di Bronte, dove Carmelo ha creato una sorta di ranch di otto ettari nei quali sono presenti alcuni appartamenti per gli ospiti, sale per eventi, aree barbeque, prato, animali (cavalli, capre, cani, gatti…). Carmelo, di professione avvocato, ha realizzato il sogno di creare una struttura che possa essere un hub culturale, con una cura ed attenzione particolare per l’accessibilità nei confronti di persone diversamente abili.

Cantine dell'EtnaQui ogni anno viene organizzato nel mese di agosto il Musa Festival, con il fine di promuovere ogni forma di arte: dagli spettacoli, ai concerti, al cabaret, alla presentazione di libri, cercando di coinvolgere più attività possibili del territorio e numerosi ospiti che possono assistere alle serate, con uno splendido contorno offerto dal Parco Naturale dell’Etna.

Carmelo, oltre a questa attività, la sua attività togata, l’apertura di un ristorante a Catania, si occupa anche della produzione di Pistacchio di Bronte DOP, che, oltre ad essere commercializzato intero o sgusciato, viene trasformato in pesto, crema dolce, biscotti, croccanti, tutti testati e apprezzati al meglio.

Cantine dell'EtnaLasciata la vulcanica Marika proseguiamo l’avventura con Carmelo, che a sorpresa mi porta alla scoperta di due luoghi a pochi chilometri dal suo quartier generale. Cantine dell'EtnaLa prima tappa a Sikania Village (inaugurato quindici giorni prima), che prende il nome dall’antico nome della Sicilia, nel quale Giuseppe Russo, direttore di Vivai Russo, ha creato una sorta di hub della sicilianità con un parco commerciale al cui interno sono presenti dei piccoli negozi di prodotti tipici dell’isola, con un’attenzione all’arte, architettura, ma anche al food and beverage, oltre ad un bar e ristorante interno in cui apprezzare le pietanze più caratteristiche.

Conclusione a sorpresa a Feudo Vagliasindi (leggi l’articolo dedicato), nella villa di famiglia di Corrado e Paolo, restaurata e riportata ai fasti di un tempo, trasformandola in un albergo di dodici stanze, che nasconde nel suo piano inferiore un vecchio Palmento, rimasto intonso nel tempo. Cena e degustazione nel ristorante dell’hotel, prima di un meritato risposo in uno degli appartamenti di Musa, con una temperatura esterna di quattordici gradi.

Giornata conclusiva del Weekend sull’Etna assieme ai ragazzi di Mecori (leggi l’articolo dedicato), con i quali sono stati passati gli ultimi istanti etnei, assaggiando il loro unico vino “Duo”, presso il ristorante La Fucina di Vulcano. Purtroppo un ultimo incontro frettoloso dovendo raggiungere l’aeroporto di Catania e il volo previsto per le 15:00, partito poi alle 19:00.

Cantine dell'Etna

Un Weekend sull’Etna estremamente ricco, che è solo la prima parte di una più articolata avventura per scoprire altre realtà vulcaniche di questo territorio.

Un ringraziamento speciale a Marika e alla Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, di cui lascio una presentazione scaricabile QUI e il sito web: www.stradadelvinodelletna.it.

 

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