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martedì, 11 Febbraio, 2025

Distilleria Gastaldi, l’unica distilleria nella provincia di Venezia, Campagna Lupia (Venezia)

Un pomeriggio alla scoperta dell’unica distilleria attiva nella provincia di Venezia, grazie alla passione di Marco, fondatore di Distilleria Gastaldi

04 Settembre 2024

Un pomeriggio che ci porta a Campagna Lupia, una delle ultime cittadine della provincia di Venezia, dove non ci sono cantine e aziende vitivinicole, ma l’unica distilleria attiva sulla provincia: Distilleria Gastaldi.
Ci troviamo praticamente a casa del suo fondatore, Marco Gastaldi, classe 1987, il quale ha rivoluzionato un vecchio deposito attrezzi nel giardino di famiglia per dare vita al suo sogno di distillatore.

Ma andiamo con ordine, Marco arriva da tutt’altro settore, studiando alle scuole superiori elettronica e dedicandosi negli anni all’attività di famiglia, che aveva (fino a pochi giorni prima del nostro incontro), un tabacchino. Non il più classico dei rivenditori di tabacchi, ma con la peculiarità di essersi specializzati anche nella vendita di sigari e di distillati, che con i primi vanno a braccetto, tra cui: grappe, whisky, brandy, rum, oltre ad una piccola selezione di vini di nicchia.
Questa attività ha fatto appassionare Marco al mondo del vino e dei distillati, capendo che “con l’elettricità non c’entro niente”, cominciando con gli anni ad interessarsi di questi due mondi, affascinato da quell’intreccio tra natura e capacità umane, che possono far sortire numerosi risultati, con sfumature uniche e talvolta irripetibili.
Il desiderio di dedicarsi alle distillazioni è nato negli ultimi anni, anche perché si stavano cercando dei successori all’attività dei genitori, ormai in età pensionabile. Fortuito è stato l’incontro con alcuni clienti del posto, che hanno deciso di aprire una distilleria in Slovenia, precisamente a Sesana, per dedicarsi alla produzione di Gin.
Così Marco, sempre più intenzionato ad avviare la sua attività, ha deciso di seguire da vicino questo progetto, trasferendosi per un breve tempo in Slovenia, dove ha potuto toccare con mano le fasi di distillazione ed apprendere un metodo di distillazione.
Questa esperienza, unita ad alcune visite a distillerie italiane ed estere, oltre ad una tonnellata di libri studiati in “maniera casalinga”, hanno formato Marco, il quale, dopo tutto l’iter burocratico necessario, ha dato vita a Distilleria Gastaldi.

Ufficialmente la partita iva dell’attività è stata aperta nel 2022, anno in cui si sono iniziati i lavori per il cambio d’uso del vecchio magazzino, situato in giardino, al fine di trasformarlo in distilleria. “Mi è sempre piaciuta l’idea di farla sorgere nell’abitazione di famiglia, in un contesto casalingo e non in un capannone anonimo in zona industriale. Lo spirito deve essere quello artigianale!”.

Oggi Distilleria Gastaldi si concentra nel nuovo stabile di soli venticinque metri quadrati, piccolo magazzino e bagno compresi, dove è stato installato l’impianto di distillazione. Un alambicco discontinuo a bagnomaria da duecento litri, con una colonna da otto piatti e la colonna di condensazione. Siamo capitati proprio al termine di una delle cotte quotidiane (in media cinque o sei), ma vediamo il processo passo dopo passo. Marco carica novanta chili di vinaccia nella caldaia così da iniziare il processo di estrazione, ad una media di cento gradi (si consideri che gli alambicchi continui hanno dei getti di circa centoventi/centotrenta gradi) ed una pressione di esercizio che difficilmente supera i 0,4 Bar (tranne verso la fine del processo, al momento di estrarre le code). Dopo circa tre ore viene estratta la componente alcolica, nella quale in prima battuta si trova la testa, liquido che viene scartato, semplicemente azionando una leva che apre un piccolo serbatoio. Una volta eliminata la testa si chiude la leva per destinare il cuore al vicino serbatoio. In circa mezzora si ottengono tre litri, tre litri e mezzo di distillato che varia in gradazione alcolica tra gli ottantacinque e i sessanta gradi.
Grazie al monitoraggio costante del processo, temperatura e pressione, oltre agli assaggi (consentiti dal rubinetto presente nell’impianto, unica via di uscita del distillato) Marco riesce ad individuare quando è il momento di fermare l’estrazione del cuore, per procedere all’eliminazione della coda.
La coda finisce all’interno di un secondo serbatoio e, a differenza della testa che viene eliminata, questa si rimette in circolo nella distillazione successiva, essendoci ancora una parte buona di prodotto.
Il distillato che si ottiene viene conservato in taniche di acciaio e qualcuno effettuerà anche un passaggio in botte per un ulteriore e differente affinamento, prima di essere diluito con acqua di sorgente (due litri/due litri e mezzo circa).
Piccola parentesi sul legno scelto per l’affinamento: si è acquistata una barrique di frassino, prodotta da un mastro bottaio di Modena (produttore anche di botti che vengono utilizzate anche per l’aceto balsamico), così da non impattare in maniera troppo decisa sui sentori naturali del distillato.

La filosofia di Marco e di Distilleria Gastaldi è quella di ottenere distillati che possano avere un grande corredo aromatico, con una corrispondenza netta tra il profumo del frutto di partenza e quanto si avverte successivamente nel bicchiere. Non si aggiunge zucchero di nessun tipo, per godere di distillati secchi e asciutti, con un buon corpo, persistenza, una morbidezza data solamente dal frutto e che non siano “spacca bocca”. Sicuramente per ottenere questi risultati, oltre alla materia prima e a qualche trucco del mestiere, la lentezza è una delle armi principali.
L’alambicco ha una gestione manuale e Marco può presidiare e governare quasi tutti i processi, in un connubio tra uomo e natura, interpretando, nel caso della Grappa, la vinaccia di anno in anno e a seconda della varietà, cercando sempre di ottenere il risultato migliore.

Parlando di vinaccia, quest’anno si è scelto di distillare quella di Amarone della Valpolicella, Sauvignon proveniente dal Collio, Traminer e Moscato dei Colli Euganei, in attesa del Brunello di Montalcino e se avanza un po’ di spazio anche del Merlot. Per quanto riguarda la frutta, invece, è stato prodotto un distillato di albicocche, provenienti dalla Sicilia, ma la volontà di sperimentare è tanta e sicuramente nei prossimi mesi verranno effettuate distillazioni dei frutti più disparati. Tra le idee che balenano nella testa di Marco ci sono la distillazione di varietà d’uva come il Picolit, ma anche Zibibbo e Primitivo (individuando il giusto fornitore e il corretto metodo di trasporto), per poi passare a frutti come i cachi e, essendo molto appassionato di sigari, anche alla produzione di Brandy e Rum, quest’ultimo in stile inglese, non ottenuto dalla canna da zucchero, bensì dalla melassa.

L’idea di produzione per quest’anno è di circa tremilacinquecento/quattromila bottiglie, visto che la forza lavoro è solo quella di Marco, volendo raggiungere un target complessivo di circa cinque/sei mila bottiglie per anno. Le bottiglie di Distilleria Gastaldi proposte sul mercato saranno da mezzo litro e si deve ancora identificare l’etichetta che quasi sicuramente sarà un disegno fatto a mano con un soggetto che vuole richiamare il territorio di Campagna Lupia.

Un viaggio nel mondo dei distillati e nella filosofia di Distilleria Gastaldi, in attesa di assaggiare i risultati delle distillazioni di Marco, molto curiosi della sua voglia di osare e sperimentare. Per lui maglietta 353 Winetelling!

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