Due Chiacchiere con Maddalena Mazzeschi, veterana delle Pubbliche Relazioni, Comunicazione e Marketing, nel mondo del vino
Non si chiede l’età ad una gentil signora, ma Maddalena Mazzeschi afferma di essere una veterana del mondo del vino, avendo iniziato a lavorare in questo settore a soli vent’anni!
Un incontro fortuito, grazie ad una mail ricevuta pochi giorni prima, che mi ha portato a scambiare due chiacchere con Maddalena, per scoprire la sua persona e la sua professione a stretto contatto con le aziende vitivinicole.
Originaria di Castiglione del Lago, sulle Rive del Lago Trasimeno, si è affacciata a questo settore dopo la formazione di perito agrario, una formazione estremamente utile ed importante per affondare le radici sui tecnicismi legati alla terra e alla viticoltura in particolare.
Negli anni ’80 è stata assunta come segretaria presso il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, grazie al volere del presidente della Cantina Coop e dei vari membri del consiglio di avere una ragazza, alle prime armi, da poter gestire facilmente. Le doti di recruiter dei futuri datori di lavoro non erano certo le migliori e le caratteristiche di Maddalena l’hanno fatta emergere fin da subito in un contesto prettamente maschile!
Il suo imprinting di studi, nei quali si professava “l’ottenere di più dalla produzione, spendendo meno”, è stato ben presto rivoluzionato in un contesto nel quale il Vino Nobile di Montepulciano si imponeva come primo vino italiano ad uscire con una DOCG nel mercato.
Un contesto di nicchia dove le 19 aziende che ne facevano parte inseguivano il vino di qualità, non tutte con eccellenti risultati, corteggiate da giornalisti nazionali ed internazionali che volevano affacciarsi a questo nuovo mito.
Un acceleratore di carriera di sei anni, nei quali le aziende sono aumentate a quaranta e la sua figura è diventata, pur ufficiosamente, quella di direttore, occupandosi dell’accoglienza e delle relazioni con giornalisti e non. Dopo i vari dibattiti con i soci e la direzione, che le volevano tarpare le ali, e la voglia, da parte sua, di crescere personalmente e professionalmente, la decisione del presidente della Cantina Coop (massimo finanziatore del consorzio) che si rivolse a Maddalena Mazzeschi con la frase “questo divorzio s’ha da fare!”.
Un divorzio che è stato fatto in stile Guerra dei Roses, con gli ultimi tre mesi molto accesi, ma che sono stati uno stimolo per intraprendere una nuova carriera.
Carattere tra l’espansivo e l’introverso/pragmatico, borderline tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio Umbro, grazie allo stimolo di un amico, nei primi anni ’90 ha portato Maddalena ad iniziare una nuova avventura professionale, con una maggior flessibilità ed indipendenza.
Viste le numerose conoscenze con le cantine, i giornalisti, i tour operator, la concretizzazione di potersi proporre alle aziende come addetta alle pubbliche relazioni.
Il PR a quei tempi era la persona che portava amici e conoscenti in discoteca e i vari vignaioli, dai marchesi ai contadini, rimanevano per lo più straniti da questa figura che si proponeva di gestire le relazioni e la comunicazione.
Sebbene la figura non era molto chiara, la voglia di applicare i trend e le conoscenze viste fino a quel tempo sono state un’intuizione fondamentale per creare un’agenzia innovativa di pubbliche relazioni.
Un’agenzia che negli anni è cresciuta, seguendo il trend di crescita del mondo del vino in Italia e della commercializzazione del vino italiano nei paesi esteri.
Una partenza in salita per creare cultura al fine di strutturare un lavoro di fino, messo in discussione negli ultimi anni a causa di alcuni avvenimenti: “due epoche”, in particolare, che hanno portato non poca confusione nel mondo della comunicazione.
La prima con il proliferarsi di fantomatiche agenzie omniscenti che potevano rappresentare aziende di vino o di detersivi allo stesso modo e la seconda l’avvento dei social network.
“E’ poco efficace emettere comunicati stampa troppo frequenti, le cantine non hanno novità eclatanti ogni giorno ed è del tutto controproducente invitare tre giornalisti alla stessa presentazione, se non sai che tra di loro si detestano, lasciando poi il titolare dell’azienda come un pesce lesso perché non vede nessuna pubblicazione sull’evento…ma meglio così se avessero scritto non sarebbero certo state parole positive!!!”
La seconda epoca è stata segnata dall’avvento dei social e dall’illusione dei produttori che con i social si possa fare e gestire tutto.
Condividiamo con Maddalena che i social sono estremamente importanti per la brand identity di un’azienda, ma la conversione è pressochè irrisoria. Senza fare di tutta un’erba un fascio, in media gli utenti over 35/40 si avvicinano al mondo del vino tramite altri canali e poi ritrovano le stesse bottiglie sui social, mentre gli under, in media, anche viceversa. Questi canali sono fondamentali per tenere alta e viva l’immagine della realtà aziendale e della vita che si respira, con persone vere ed autentiche.
Torniamo nel 2021 dove troviamo una Maddalena Mazzeschi che conduce un’agenzia di comunicazione nella quale gestisce tra le cinque e le sette aziende. Un numero limitato per scelta, la stessa di non avere collaboratori, poiché le aziende cercano la sua memoria storica ed esperienza. Un individualismo umile e morale, dettato dal non voler sottopagare dei collaboratori che dopo tre anni, giustamente o meno, si creano la loro rete di contatti e lasciano l’agenzia facendo la loro strada.
La sua professionalità è caratterizzata da uno scambio di informazioni quotidiano con le aziende che l’hanno scelta, è uno sforzo non indifferente, ma fattibile con un numero ridotto di realtà.
Trasparenza e schiettezza per non illudere nessuno e per poter essere una consigliera pragmatica, diretta e realistica su quanto le viene richiesto, senza troppi giri di parole né tantomeno facendo buon viso a cattivo gioco.
Un bagaglio esperienziale importante, con la conoscenza di big del settore, incontrati talvolta quando erano alle prime armi, da poter mettere a disposizione delle aziende.
Nel suo lavoro il primo step è sicuramente quello di comprendere lo stato dell’arte delle aziende, nei valori, le persone, i vini, i mercati, per poi programmare un lavoro di prospettiva finalizzato a migliorare i processi, l’identità e le conseguenti vendite.
Non si vogliono stravolgere le aziende, ma l’idea di fondo è sicuramente quella di accompagnarle al cambiamento, potendo affiancare alla produzione in auge, qualcosa di nuovo, che possa rispondere alle esigenze e i trend di mercato.
Compreso l’obiettivo finale è necessario poi comunicarlo, in riviste, siti, social, spazi pubblicitari affini e coerenti con la realtà, uscendo nelle principali guide di settore; possibilmente non ottenendo un risultato eccellente in una sola ed essere anonimi nelle altre!
Nell’ultimo è stata data molta importanza ai social, con un lavoro mirato ed evitando fantomatici influencer o compratori di follower senza engagement.
Tutte le realtà con cui Maddalena Mazzeschi lavora hanno il desiderio di costante crescita e miglioramento, oltre allo stile estremamente reale, “ciò che dicono è quello che fanno“; uno stile identico al suo ed è proprio per questo che si crea l’empatia e l’affinità per collaborare. Tutte le aziende sono, inoltre, caratteristiche del territorio e cercano di valorizzarlo il più possibile tramite il vino e promuovendone storia e cultura con ogni mezzo.
Una filosofia di lavoro caratterizzata dalla partecipazione attiva nella crescita dell’azienda, ottenuta anche grazie a lei e alla sua esperienza. “Se non c’è coinvolgimento non riesco a starci!”
Le già citate trasparenza e schiettezza anche nel dire, con termini discreti, che un’etichetta non rappresenta al meglio il vino (in un aneddoto raccontato, l’etichetta era proprio orripilante) ed essere ringraziata per i risultati ottenuti cambiando grafico. Questo è solo un piccolo esempio delle soddisfazioni che sono il motore della sua professionalità!
Un grazie a Maddalena Mazzeschi “responsabile comunicazione, marketing e pubbliche relazioni”, nella speranza di vederci presto per un calice, non dietro ad uno schermo.