Due giorni tra le meravigliose colline dell’Oltrepò Pavese, per scoprire le due facce della stessa medaglia di un territorio, accomunate dal Pinot Nero
25-26 Settembre 2022
Un’esperienza che si apre con la visita di tre storiche ed emblematiche realtà dell’Oltrepò Pavese (di cui vi parlerò più avanti), che anticipano una meravigliosa cena con più di trenta produttori di questo meraviglioso territorio, presso l’Albergo Ristorante Selvatico di Rivanazzano Terme.
Una serata che ha visto come protagonista il principe delle uve, il Pinot Nero, sia nella sua versione in Metodo Classico sia in rosso, con bottiglie che hanno spaziato dal 2021 fino al 1990, nei formati più classici da 0,75 litri o magnum, per arrivare ai tre e sei litri.
Chiacchiere, confronti, scambi di opinioni che ci hanno portato all’evento clou del weekend lungo: “Oltrepò, Terra di Pinot Nero“, nella prestigiosa location di Villa Pegazzera, a Casteggio.
Lunedì alternativo che esordisce con la conferenza stampa capitanata dal direttore del Consorzio dell’Oltrepò Pavese, Carlo Veronese, per introdurre la manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, la quale vede la partecipazione di trentaquattro aziende, quasi il doppio rispetto alle venti dello scorso anno. Un gioco di squadra nato da alcune realtà “illuminate” che si sono aggregate per la promozione del territorio, le quali hanno trovato la condivisione e la sinergia del Consorzio per avere un’ulteriore spinta in termini di divulgazione, comunicazione e visibilità.
In numeri l’Oltrepò Pavese si può sintetizzare in tredicimila ettari vitati di cui tremila di Pinot Nero, atto sia a base spumante sia alla vinificazione in rosso, rosato e bianco. Le bottiglie di Metodo Classico DOCG prodotte lo scorso anno sono state 523.000, 23% in più del 2020 e 323.000 di Pinot Nero DOC vinificato in rosso. A queste si aggiungono una stima di due milioni di VSQ e 3.360.000 di Pinot Nero IGT in rosso.
“Siamo la terza area mondiale per la produzione di Pinot Nero, dopo Borgogna e Champagne” aggiunge la presidente Gilda Fugazza “ed è fondamentale portare avanti un gioco di squadra tra le aziende, preservando in maniera sostenibile le nostre terre, aprendo sempre di più alle degustazioni e all’enoturismo, mantenendo uno storytelling reale, come ben sappiamo fare“.
Biodiversità, attenzione ai vigneti, sostenibilità, sono alcune delle caratteristiche che differenziano queste terre, ma di fondamentale importanza sono gli uomini, uomini che fanno la differenza sia a livello agronomico, sia enologico, interpretando con il proprio stile queste uve, per ottenere diverse versioni tanto tra le bollicine quanto tra i vini fermi.
Una giornata baciata dal sole con la possibilità di assaggiare numerosi Pinot Nero delle aziende presenti, nei sottoportici della villa, oltre a due masterclass con protagonisti i Pinot Nero in rosso e le bollicine Metodo Classico; condotte rispettivamente da Filippo Bartolotta e Chiara Giovoni.
L’augurio all’Oltrepo’ Pavese è quello di poter diventare uno dei grandi territori italiani nel mondo del vino, che possa portare in auge il Pinot Nero, nei mercati nazionali e mondali.
Alla prossima!