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sabato, 1 Aprile, 2023

Alla scoperta della Vallagarina, tra vino, buon cibo, castelli

Tre giorni in Vallagarina, la vallata che introduce alla Regione Trentino, tra cantine, ottimo vino, castello di Avio e pietanze locali

24-25-26 Marzo 2022

Grazie all’incontro con APT di Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo e alla conoscenza di alcune cantine del territorio, oltre all’amicizia con Alessandro Armani, responsabile del Castello di Avio, un bene del FAI (Fondo Ambiente Italiano) si è concretizzata la possibilità di scoprire una parte della Vallagarina.

VallagarinaCi troviamo alla fine della provincia di Verona e costeggiando il Lago di Garda, pur separati dal complesso di monti di cui fa parte il Monte Baldo si entra in Vallagarina, una vallata molto stretta racchiusa tra i monti, tra cui: Monte Baldo, Monti Lessini, Piccole Dolomiti, Monte Pasubio, Monte Zugna, Monte Finonchio, Monte Stivo, Monte Biaena.

Un territorio che si caratterizza per l’effetto positivo della famosa Ora del Garda, che, in questo caso, proviene dalla parte sud del Lago e si incontra con quella che arriva da Trento, mantenendo sempre un clima mite e ventilato. Non è insolito trovare, oltre agli ulivi, fichi d’india, palme, capperi, o altre piante più adatte ad un clima mediterraneo.

La conformazione della Vallagarina si attesta alle esondazioni del fiume che la percorre per tutta la sua ampiezza, l’Adige, il quale ha lasciato un terreno molto variegato, con la presenza di argille, detriti di riporto, sabbie, mentre ai suoi lati, dove cominciano i monti, a farla da padrona è la roccia di natura arenaria.

Quest’avventura è cominciata con una visita ad una delle più emblematiche cantine del territorio, la Albino Armani (leggi l’articolo dedicato) che trova la sua sede principale a Dolcè Valdadige, nella parte più bassa della Vallagarina. Continuando il filone della storia e di uno dei vini più conosciuti del Trentino la giornata prosegue con la visita alla Tenuta San Leonardo (leggi l’articolo dedicato) nell’omonima località di San Leonardo, immersi in un parco con villa, vigneto, bosco e un piccolo villaggio, un tempo, contadino.

Prima di esplorare da vicino la piccola cantina famigliare La Cadalora (leggi l’articolo dedicato), situata nel paese di Ala, un tour assieme a Michele, ultima generazione dell’azienda, che ci porta alla scoperta del Santuario di San Valentino, una chiesa consacrata nel 1329 e totalmente ripristinata nel 1982, a causa dei danni subiti durante le due guerre. Questo territorio è stato protagonista di cruente battaglie, soprattutto durante la prima guerra mondiale, essendo una terra di confine tra l’impero austro-ungarico e l’Italia. A testimone di una delle battaglie la scritta “A Passo Buole”, per ricordare una delle più sanguinose svoltasi proprio sul Passo trentino. Non è raro trovare percorsi bellici, grotte, trincee e musei dedicati alla Grande Guerra, come il Museo Storico Italiano della Guerra a Rovereto o il Sacrario Militare sempre nella cittadina trentina.

Tornando al Santuario, qui si gode di una vista con una profondità molto ampia, fino al paese di Borghetto, l’ultimo della Vallagarina trentina e si può toccare con mano la diversa conformazione territoriale, con vigneti in zone più pianeggianti che si estendono fino alle montagne che circondano la Valle. La chiesa è ormai da anni un luogo votivo al cui interno si trovano diverse raffigurazioni portate dai fedeli in seguito ad incidenti, principalmente di campagna, essendo San Valentino il protettore delle campagne sottostanti.

VallagarinaDopo la visita all’azienda La Cadalora un po’ di relax nel centro di Rovereto con cena all’Osteria del Pettirosso, con piatti e vini tipici del territorio. I deliziosi affettati e la passione dell’oste Paolo per il mondo del vino e della ristorazione sono stati un ottimo modo per concludere una ricca giornata.

VallagarinaLe due notti in Vallagarina sono state passate al B&B Ca’ Rina, a poche curve in salita dal centro della cittadina di Rovereto, dove Ivan e Rina mi hanno accolto nella loro struttura appena rinnovata e curata nei minimi dettagli. Una super accoglienza per un sonno tranquillo e rilassato, colazione ricca e ambiente che ti fa sentire a casa.

L’indomani mattinata al Castello di Avio, un bene del FAI (Fondo Ambiente Italiano) con la visita guidata dal direttore Alessandro Armani. Consiglio di parcheggiare nel centro del paese di Sabbionara e salire a piedi, per non incastrarsi tra i vicoli medioevali non trovando alcuno spazio libero per lasciare l’auto.

VallagarinaUn tuffo nella storia a più di trecento metri sul livello del mare che comincia con la scoperta degli spazi principali del Castello, come il giardino ad uso esclusivo della famiglia Castelbarco, aperto al pubblico nelle giornate del FAI; la Torre della Picadora, un edificio di stampo veneziano dove venivano impiccati i nemici (“Picar” in dialetto significa appunto impiccare). VallagarinaE proseguendo, la Casa delle Guardie, un palazzo decorato che probabilmente era la residenza del capo delle guardie, che a quei tempi potevano essere non più di venti o trenta. Nella stanza si può toccare con mano un ciclo di affreschi, secondo solo a quello del Castello del Buonconsiglio di Trento, risalente al 1300 dove si possono vedere principalmente scene di guerra, più statiche e più dinamiche nelle sezioni più alte.

VallagarinaLe prime testimonianze di questa costruzione risalgono al 1053, citato come Castellum Ava, facendo risalire il nome dei cittadini che vi abitavano da “Aui”, popolo delle paludi, a quei tempi contrapposti ai “Brentoni”, popolo delle montagne.

VallagarinaSalendo esternamente nella parte superiore si può notare come sia stato eliminato il tetto del castello, nel diciottesimo secolo, al fine di evitare il pagamento delle tasse sugli immobili, ma fortunatamente resta ancora gran parte della conformazione dell’epoca e ben si può notare quella che un tempo era la cucina, con due grandi camini e quelle che un tempo erano le stanze degli ospiti, riscaldate dal calore dei camini stessi. VallagarinaIl palazzo principale, che rappresentava la residenza padronale, è il Palazzo Baronale, ripristinato negli anni ottanta e in continua fase di restauro. Nella stanza più alta si possono notare degli affreschi del 1300, in stile gotico, ormai quasi del tutto perse negli anni. Ci resta una testimonianza di qualche scena di un cupido bendato che scocca una freccia, la quale va a colpire una fanciulla che tiene in braccio un cagnolino; poco distante un ragazzo e sul lato opposto il bacio, molto spinto per l’epoca, tra i due. Le interpretazioni sono due, dipendentemente dalla lettura in senso orario o antiorario, ma le lascio scoprire a voi dopo una visita al Castello!

VallagarinaTutto attorno alla struttura si trovano i vigneti, principalmente di Enantio, ma anche di Marzemino e Merlot, uve che vengono poi conferite alla Cantina di Avio, di cui si possono degustare i vini alla Locanda al Castello. Locanda, situata nelle ex stalle, in si può trovare ristoro dopo la visita, accompagnando il pranzo con un calice di Enantio.

Il pomeriggio si apre incontrando Giuseppina, Donna del Vino e protagonista dell’azienda Maso Salengo (leggi l’articolo dedicato) con la quale, oltre a visitare la sua cantina nel centro di Volano, a nord di Rovereto, è stato fatto un focus sul Marzemino e sui due cloni frutto della ricerca di Rebo Rigotti, il Rebo e il Sennen.

Non poteva mancare un’azienda che si dedica a pieno alla produzione di bollicine Trento DOC: Pedrotti (leggi l’articolo dedicato) esplorata assieme all’ultima generazione Chiara Pedrotti, che porta avanti questa realtà assieme alla sorella Donatella e al padre Paolo. Una degustazione che si è conclusa nella suggestiva grotta dove vengono affinate una parte delle bollicine prodotte, nel paese di Nomi, poco più sotto alle rovine dell’omonimo castello.

VallagarinaDopo una cena in centro a Rovereto presso il Ristorante Il Doge, caratterizzato da un team giovane e dinamico, vini e piatti tipici del territorio, un’altra notte passata tra il silenzio del B&B Ca’ Rina.

L’ultima tappa in Vallagarina in compagnia di Ruggero de Tarczal (leggi l’articolo dedicato), fondatore e protagonista dell’omonima azienda de Tarczal, di Marano di Isera, al di là dell’Adige rispetto a Rovereto; una realtà ricca di storia e ricca anche di etichette prodotte, di cui sicuramente ci sarà il modo di tornare ad approfondirle tutte.

Le cantine da visitare sono ancora numerose, ma anche i musei, come il più famoso MART (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) e i vari sentieri di montagna tra le malghe d’estate e le vicine piste da sci d’inverno.

Non resta che tornare in Vallagarina per scoprire le altre meraviglie che la rendono unica, anche dal punto di vista storico come il Castello di Rovereto, il Castel Beseno, Castel Pietra, Castel Corno, Castel Noarna.

VallagarinaUn ringraziamento speciale e arrivederci a Valentina, che merita la maglietta 155 e a tutto il team @visitrovereto !

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