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martedì, 11 Febbraio, 2025

Dal nome della regina di tutte le strade, Regina Viarum a Falciano del Massico (Caserta)

Regina Viarum, un incontro con Amalia nella realtà famigliare che sorge a pochi chilometri dalla storica via Appia

03 Luglio 2021

Regina ViarumTour campano che continua incontrando Amalia, la quale assieme alla famiglia conduce Regina Viarum, una piccola azienda situata a pochi chilometri dalla famosa e storica via da cui prende il nome, la via Appia.

Un richiamo al passato, da cui prendere esempio, per un presente e futuro migliore, con un nome emblematico che riporta all’antica Roma e al vino che in quel tempo veniva prodotto: il Falerno.

La storia di Regina Viarum è simile a molte piccole aziende locali e tra origine dal nonno di Amalia che vendeva l’uva e produceva qualche ettolitro di vino sfuso su richiesta, principalmente per matrimoni e altre celebrazioni. Era all’ordine del giorno che le persone lo chiamassero chiedendo: “Michele ci fai due damigiane di vino?”.

Regina ViarumLa svolta aziendale iniziò nel 1996 quando il padre di Amalia iniziò a migliorare gli impianti vitati e ridurre gli impatti nei trattamenti. A ruota anche il fratello, che ad oggi si dedica principalmente alla vigna e supporta la mamma nei lavori di cantina, è proprio lei che in prima persona segue tutto il processo di vinificazione, affinamento, fino all’etichettatura, che talvolta effettua a mano (dice che si rilassa!).

La giovane Amalia si occupa, invece, della parte amministrativa e commerciale, ma come in tutte le piccole aziende è chiamata al momento del bisogno per altre procedure soprattutto di cantina, come nel caso della tappatura delle bottiglie che segue ormai da qualche anno.

Regina Viarum è composta da tre ettari in produzione, ed un altro che lo entrerà il prossimo anno, inoltre sono previsti nuovi acquisti per ampliare la produzione di circa quindici/diciottomila bottiglie per anno. L’obiettivo è quello di arrivare a produrre circa trenta/trentacinquemila bottiglie. Gli appezzamenti si estendono nella maggior parte alle pendici del Monte Massico dove i terreni sono misti, con una prevalenza di argilla, ma anche con scheletro ed altre componenti.

Terreni che si caratterizzano anche per la capacità di drenare l’acqua e la presenza di tufo, inoltre la loro vicinanza al mare fa si che le uve siano mantenute in salute dalle correnti di aria marina, facendole maturare in condizioni di ottima sanità.

La conduzione delle vigne di Regina Viarum è dettata dall’agricoltura biologica, certificata dal 2008, con l’utilizzo di rame e zolfo, una concimazione organica e pratiche come il sovescio, per aumentare la fertilità. Questa pratica viene effettuata dopo la vendemmia, con piante come leguminose, principalmente il favino, con la sua capacità di fissare l’azoto atmosferico. Ad occuparsi della lavorazione delle vigne è il fratello di Amalia, dedicandosi con costanza e passione alle varie potature (sia della parte verde sia quelle invernali, durante il riposo della pianta) e lavorando manualmente anche la parte di terra sotto ai filari.

Regina ViarumLa vendemmia viene effettuata rigorosamente a mano e, nel caso del Primitivo dedicato al Falerno, la maturazione delle uve è molto precoce, facendo iniziare la raccolta nella prima decade di settembre. Un processo che si effettua nelle ore più fredde della giornata, in piccoli contenitori e con un trasporto repentino in cantina, così da procedere velocemente alle vinificazioni.

Dando uno sguardo alla cantina si possono vedere le varie vasche per le vinificazioni ed affinamenti e balza all’occhio un’anfora, chiaro richiamo al passato, nella quale viene vinificato il Falerno del Massico Bianco. Un vino prodotto da uve di Falanghina, che macerano alcuni giorni per poi affinare quasi un anno nel vaso vinario di terracotta. Il suo nome richiama anch’esso il passato, ma con una “K” in sostituzione della “C”: “Kleopatra”.

Il legno viene utilizzato solo per la riserva “Barone”, il quale affina in tonneau usati.

Oltre a queste due etichette Regina Viarum produce altri quattro vini:

Falerno Zerocinque” dall’anno in cui è iniziata la sua produzione, 2005; RosatoPetali”; Falanghina; Carisma a base di Primitivo, Barbera e Piedirosso, il rosso definito di entrata.

Regina ViarumFino al 2009 veniva prodotto anche un passito, ma i moscerini e le varie bestiole che accorrevano nel momento dell’appassimento hanno avuto la meglio per far desistere la famiglia a produrre questa tipologia.

“Ci divertiamo a fare il vino dal Primitivo alle altre etichette, vedendo come può variare sia il prodotto finale sia l’impatto nella parte commerciale”.

Prima dei saluti un aperitivo diverso ed inusuale con il “Dulcis”, un liquore che tradizionalmente aveva cominciato a produrre la nonna, a base di zucchero, succo d’amarena (altro prodotto tipico della zona), mosto e alcol. Ricetta ad oggi rivisitata sostituendo il mosto, troppo dolce, con il vino d’annata.

Regina ViarumUn altro paio di bottiglie da portare con me in Veneto in attesa della nuova produzione di Kleopatra, di cui ho prenotato la bottiglia numero 25.

Parlando di numeri, maglietta 61 ad Amalia!

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