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mercoledì, 19 Marzo, 2025

Toccata e fuga presso Domaine Remoriquet, a Nuits Saint Georges (Borgogna)

Toccata e fuga a Nuits Saint Georges per incontrare Ann, collaboratrice di Gilles Remoriquet, nella conduzione commerciale di Domaine Remoriquet

17 Maggio 2024

Una veloce tappa a Nuits Saint Georges per incontrare Ann, conosciuta qualche mese prima al salone Wine Paris, la quale aiuta Gilles Remoriqeut nella conduzione commerciale dell’azienda Domaine Remoriquet. Il quartier generale dell’azienda si trova in una stretta viuzza a nord-ovest rispetto al centro del paese, dove un tempo si trovava la vecchia cantina, trasferita a poche decine di metri, in uno spazio più ampio e moderno dove avvengono sia i processi di vinificazione sia di affinamento e stoccaggio. Oggi in questa sede, dove si trovano anche le abitazioni di famiglia, è rimasta solo un’area dedicata a magazzino, la parte di etichettatura e un piccolo spazio per l’accoglienza, per lo più dei collaboratori commerciali e di professionisti del settore.

L’azienda con Gilles, supportato dalla cugina da parte di madre Patricia, è giunta alla sua quarta generazione. I primi terreni sono stati acquistati dal bisnonno paterno Louis Remoriquet, mancato subito dopo la seconda guerra mondiale, lasciando in eredità l’attività vitivinicola alla moglie Heléne, che l’ha condotta con passione e dedizione, fino a diventare la prima donna membro della Confrérie des Chevaliers du Tastevin.

Domaine Remoriquet è stata, in seguito, tramandata prima al nonno e poi al padre di Gilles, Henri (il nome originale dell’azienda è, infatti, Henri e Gilles Remoriquet), fino al 1979, anno in cui è stata rilevata da lui a tutti gli effetti, dopo gli studi in enologia a Digione.

Oggi troviamo nove ettari e mezzo vitati che si estendono dallo storico appezzamento (il primo acquistato dal bisnonno) a Les Allots fino alla Hautes Côtes de Nuits e Nuits Saint Georges, con cui vengono prodotte le etichette Regionali. Si producono anche quattro Premier Cru, provenienti dai singoli appezzamenti di: Les Damodes, Aux Bousselots, Rue de Chaux e Les Saint Georges (da cui si ottengono sole cinquecento bottiglie). Gli ultimi due appezzamenti si trovano nella parte più a sud dell’area di Nuits Saint Georges e Les Saint Georges, che, prima della classificazione dei Cru, era una delle aree più vocate. Ad oggi è ancora pendente la richiesta di essere inserito tra i Grand Cru.
Infine, si producono circa mille bottiglie di un quinto Premier Cru dai vigneti di Vosne-RomanéeAu Dessus des Malconsorts”.
Tra tutte le etichette di Pinot Nero si trova anche una minima quantità di Chardonnay, per la produzione dell’etichetta Bourgogne Hautes Côtes de Nuits.

I terreni in cui si trovano i vigneti sono di matrice calcareo-argillosa, ma le sfaccettature sono innumerevoli, con aree più calcaree, alcune più fossili, mentre altre con terre che alternano scale cromatiche da più chiare a più scure e profonde. È interessante scoprire le varie conformazioni dei terreni e le epoche di formazione, grazie ad una tabella che ci mostra Ann, dove si possono notare le diversità di queste zone.

Il lavoro di Gilles è dettato dalla filosofia del fare meno e supervisionare di più sia nella conduzione dei vigneti sia nei processi di trasformazione del vino.
In vigna si lavora nel massimo rispetto dell’ambiente, rispettando la certificazione HVE (Haute Valeur Environnementale). Non si è scelta la strada del biologico, volendo abbattere i quantitativi di rame che prevede tale disciplinare, così da evitare che il metallo pesante possa finire nella terra. Si preferisce un trattamento ben mirato e specifico piuttosto che intervenire con tre o quattro trattamenti a base di rame.

Per quanto riguarda la raccolta delle uve, si tende ad aspettare quando la maturazione fenolica coincide con quella fisiologica, così da avere la più completa maturazione dell’acino. Il banco di prova è l’assaggio, così da poter toccare con bocca che l’uva sia pronta per essere raccolta e vinificata.

Gilles tiene molto al confronto con gli altri viticoltori, scambiando opinioni e pareri al fine di migliorare sempre di più sia in campo che in cantina. La vinificazione è un processo lento, di accompagnamento dell’uva (solitamente diraspata, tranne qualche eccezione) alla sua trasformazione, rispettando i tempi, senza forzare le estrazioni. Si parla quasi di infusione, effettuando qualche rimontaggio e alcune, non troppo frequenti, follature, così da ottenere un’estrazione equilibrata, freschezza e tannini setosi. I raspi, prima citati, si tengono da parte, in vasche d’acciaio, così da poterli aggiungere in corso d’opera, qualora fosse necessario ottenere una maggior freschezza.
La fermentazione alcolica avviene spontaneamente in acciaio, per poi trasferire il vino in legno, barrique poco tostate e per lo più usate. Qui avviene la fermentazione malolattica e l’affinamento, lasciando il vino ad elevarsi per il giusto periodo, determinato dalla qualità dell’uva e dall’annata. Gli assemblaggi avvengono nuovamente in acciaio, così da stabilizzare il vino prima dell’imbottigliamento.

Nelle annate favorevoli Domaine Remoriquet produce circa cinquantamila bottiglie, numero non raggiunto nel 2020 a causa del forte caldo e nemmeno l’anno successivo a causa delle gelate.

L’azienda è interamente condotta da parte di Gilles, per quanto riguarda la parte di vigna e cantina, supportato dalla cugina Patricia, da alcuni lavoratori stagionali, che si alternano, e da un solo trattore. La moglie Ann ha in carico il resto delle attività, che spaziano dal commerciale, alla promozione, eventi, fiere, accoglienza, burocrazia, amministrazione.

Purtroppo il tempo stringe e il prossimo appuntamento è alle porte, ma non ci lasciamo scappare l’opportunità di assaggiare due vini Premier Cru dell’azienda Domaine Remoriquet: Les Saint Georges 2022 e Vosne-Romanée, sempre della stessa annata. Piccolo inciso sui substrati: Nuits Saint-Georges 1er Cru Les Saint-Georges presenta terreni calcarei bianchi e rosa, leggeri e friabili, con presenza di calcite e oolite bianca. Qui si ottengono vini molto delicati. A Vosne-Romanée 1er Cru Au-dessus des Malconsorts, invece, si trovano terreni calcarei bruni, misti a marne argillose e ghiaioni oolitici bianchi che regalano vini potenti ed eleganti.
Due delle etichette più emblematiche dell’azienda che si presentano rispettivamente con note molto delicate nel primo caso, di piccoli frutti rossi, fragola, fiori freschi, un tocco terroso e di sottobosco, per un palato di beva, fresco, con un buon corpo, discreta mineralità, tannini delicati e buona persistenza. Il secondo vino si presenta al naso con note più pronunciate, sentori di sottobosco, fungo, note erbacee, di erbe aromatiche, origano, note di rabarbaro, un tocco ematico, di violetta e frutta più matura. Al palato è comunque fresco e bilanciato, con una buona spalla acida, beva, tannino abbastanza delicato, discreta mineralità e maggiore persistenza.

Una toccata e fuga per approfondire questa piccola realtà famigliare, condotta con passione e dedizione da Gilles, supportato da Ann, a cui è stata consegnata la maglietta numero 341.

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