Masterclass di vini del Trentino e dell’Alto Adige, assieme alle Donne del Vino, all’interno della fiera Autochtona di Bolzano
19 Ottobre 2021
Dopo aver fatto la conoscenza di due Donne del Vino del Trentino Alto Adige, rispettivamente Romina (la delegata regionale) e Rosaria (vice-delegata) in maniera quasi del tutto casuale, ho avuto la fortuna di essere invitato come ospite alla conduzione di una masterclass all’interno della diciottesima edizione di Autochtona, presso la fiera di Bolzano.
Un salotto creato da Romina e Rosaria con protagonisti i vini ottenuti da uve autoctone del Trentino e dell’Alto Adige, assieme alle protagoniste produttrici tutte Donne del Vino del Trentino Alto Adige.
Un susseguirsi di bottiglie che sono iniziate con un brindisi alle Donne del Vino assieme ad un Groppello di Revò Metodo Classico dell’azienda Laste Rosse e proseguite con delle “batterie” che hanno voluto identificare i caratteri principali di ogni vino, vitigno e lavorazione, senza essere eccessivamente tecnici e raccontando al pubblico qualche aneddoto storico e territoriale.
Dopo la bolla definita da Rosaria un atleta, per le sue caratteristiche verticali e versatili, tre Nosiola di diversa provenienza, la principessa del Trentino, con le sue note fruttate che tendono alla frutta secca, nocciola per l’appunto, da cui prende il nome. In successione: Maso Poli Trentino Nosiola Doc 2019, Monfort Nosiola “Corylus” Vigneti delle Dolomiti Igt 2018, infine un tocco di appassimento con Pravis Nosiola “L’Ora Bianco” IGT Vigneti delle Dolomiti 2019.
Varietà che viene coltivata sempre meno e conta poco più di cinquanta ettari in Trentino, il cui ciclo vitale è il più lungo durante l’anno, con un vino che in bottiglia può regalare soddisfazioni nel corso degli anni, avendo la pazienza di aspettare a stappare.
Dopo la principessa, il dandy Gewürztraminer e la riflessione si impersonifica, interrogandosi se la principessa di prima andrebbe d’accordo con il dandy nella vita reale.
Gewürztraminer Alto Adige Doc, Vigna Kastelaz 2019 di Elena Walch e Rottenstainer Gewürztraminer Alto Adige Doc, “Cancenai” 2020. Un tocco di glamour alla degustazione, attraverso le spiccate note profumate, aromatiche, persuasive ma mai invadenti di entrambi.
L’ingresso al mondo dei rossi con un autoctono trentino e un’autoctona altoatesina, rispettivamente Maso Salengo Trentino Superiore Marzemino Doc, “Ziresi” 2018 e Ritterhof Novis Alto Adige Lago di Caldaro Doc 2020
Il richiamo qui è ovviamente legato alla tradizione e ai mestieri passati, identificando in questi vini un paggio gentile e una massaia che ci portano indietro nel tempo e fanno uscire dalla moderna quotidianità, potendo godere per qualche attimo dei tempi che furono.
Confronto tra passato e futuro, richiamando le scritture di Plinio il Vecchio con Enantio Lambrusco Foglia Frastagliata Igt Vallagarina 2020 dell’azienda Vallarom degustato assieme al blend di vitigni PIWI di Irmgard Windegger Cuvee Braunsberg Igt Mitterberg Rosso Biologico.
Non poteva mancare il cavaliere della Piana Rotaliana, con tre versioni di Teroldego: Gaierhof Teroldego Rotaliano Superiore Riserva 2016, Villa Corniole Teroldego Rotaliano Doc “7 Pergole” 2016 e anche in questo caso il tocco di appassimento con Endrizzi Gran Masetto, Vigneti delle Dolomiti IGT 2015.
Leggenda e rivoluzione con la storia della sconfitta del basilisco da parte del conte Firmian che ha dato origine al Teroldego e la sua più moderna comunicazione attraverso il gruppo dei Teroldego Evolution, che vuole dare voce a questo vino a livello nazionale e mondiale.
Un dolce finale con il vino prodotto da Marco Donati e la figlia Elisabetta: Moscato Rosa Vigneti delle Dolomiti IGT 2019. Definito un folletto a causa delle uve con cui viene prodotto: un anno ci sono e un anno non ci sono, o meglio sono estremamente delicate e seguono l’andamento atmosferico dell’annata; ricordiamo che gli ettari rimasti di questa varietà sono solo otto.
Un grande piacere essere stato protagonista tra le Donne del Vino del Trentino Alto Adige, in una bella occasione di approfondimento del territorio e delle sue uve autoctone.