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giovedì, 18 Aprile, 2024

Dalla Formula 1 al mondo del vino, con Podere Castorani, Alanno (Pescara)

Podere Castorani, dopo più di un anno di conoscenza finalmente in Abruzzo per toccare con mano la realtà fondata da Jarno Trulli e dal manager Lucio

16 Agosto 2022

CastoraniSveglia presto e appuntamento alle otto a Podere Castorani, nell’omonima via di Alanno, in compagnia di Mattia, che si occupa dell’accoglienza e degli aspetti di gestione commerciale estero.

CastoraniDa subito ci immergiamo nello spirito del luogo che alterna modernità, grazie alla nuova cantina, e storia, con una vecchia villa costruita nel finire del diciottesimo secolo. La splendida tenuta di caccia fu portata in dote dalla nobile Adelina Ruggeri De’ Capobianchi all’illustre marito Raffaele Castorani. Il celebre chirurgo, per anni docente alla Sorbona di Parigi e inventore della prima tecnica d’intervento sulla cataratta, investì la stessa tenuta, che da allora ne porta il nome: Villa Castorani.

CastoraniSuccessivamente, la proprietà del Podere passò ad un altro illustre cattedratico, Antonio Casulli. Di origine sarda, il Casulli fu docente di Diritto Internazionale all’ Università di Napoli ed in seguito presso quella di Tokio, dove conquistò la personale stima dell’imperatore Hiroito. Fu questo il periodo più fortunato per l’azienda agricola nata intorno alla villa, con un’espansione di oltre duecento ettari del terreno coltivato. Dopo la scomparsa di Casulli, negli anni ’60, la proprietà venne divisa, decretando l’inizio del declino: la villa finì in abbandono, perdendo via via le antiche tradizioni viti-vinicole di un tempo.

Un periodo poco glorioso durato fino qualche anno fa, quando nel 1999 le trame dell’antica storia si sono riannodate grazie alla tenace volontà di Jarno Trulli e Lucio Cavuto.

CastoraniOggi Podere Castorani conta cento ettari vitati, che si trovano a trecentocinquanta metri sul livello del mare, caratterizzati principalmente da vigneti autoctoni, quali MontepulcianoTrebbianoPecorinoPasserina, ma anche dei piccoli appezzamenti di Malvasia di CandiaCococciola, ed infine gli internazionali Chardonnay e Pinot Nero. L’azienda è certificata Bioe Viene coltivata con metodi di agricoltura biologica, senza uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. In particolare, i vigneti vengono protetti con metodi di lotta biologica e nutriti con fertilizzanti naturali, con un aiuto naturale quale la costante areazione, essendo in un’area racchiusa tra MorroneGran Sasso e Maiella, sfruttando le numerose correnti che si creano.

Cento ettari a corpo allevati sia a tendone sia a spalliera, con uve che vengono portate in cantina il prima possibile grazie ad una tramoggia la quale, per caduta, le convoglia direttamente in pressa. Qui il terreno è prevalentemente argilloso, ricco di mineralità e salinità, avendo scoperto che in origine vi era, al posto della terra che calpestiamo, un mare caraibico.

CastoraniDi fianco alla cantina sotterranea, costruita quindici anni fa, è stata creata un’area ecologica per la gestione delle materie di scarto dalle lavorazioni, sia per un successivo riutilizzo sia per il loro smaltimento. Uno sguardo alla cantina, dove la temperatura è rigorosamente costante, all’interno della quale, oltre alle presse si notano un paio di torchi manuali, per pressare le uve dei vigneti più storici, finalizzate alla produzione delle linee superiori di Podere Castorani. Massima cura in tutti i processi, con temperature controllate e fermentazioni avviate da lieviti selezionati, tranne per la linea “Spontaneo”. CastoraniPer gli affinamenti predominano due vasi vinari, rispettivamente le vasche in cemento e duecentodieci tonneau di rovere russo, canadese e francese. Queste sono contenute in una stanza a sé stante, appoggiate ad un sistema di rulli che ne permette la movimentazione. Tutta la produzione avviene in cantina, fino all’imbottigliamento, con una moderna linea che si conclude con un sistema automatico per la pallettizzazione dei cartoni, così da supportare ed alleviare parte del lavoro umano. L’azienda gode anche di un laboratorio per le analisi, così da monitorare tutto il processo delle uve, dalla loro raccolta, alla trasformazione e imbottigliamento.

CastoraniIn cantina è presente anche una cella per l’appassimento delle uve di Montepulciano per la produzione dello Jarno Rosso, un progetto fortemente voluto dall’ex pilota, amante ed estimatore di vini quali l’Amarone.

Le bottiglie prodotte per anno sono circa settecentomila e si dividono in tre linee principali:

  • Cadetto che, come sottende il nome, rappresenta la linea di vini ottenuta da uve dei vigneti più giovani;
  • Lupaia, con le stesse uve e un affinamento che vede anche circa sei mesi di tonneau, con un nome dedicato ai lupi scesi dalla Maiella negli scorsi anni, per trovare ristoro;
  • Amorino, che prende spunto dal gioiello abruzzese creato nel 1926 da Armando Di Rienzo quando chiese la mano della sua amata. Lei, indossandolo, accettava la sua promessa d’amore. Linea di vini prodotta con uve di vigenti di oltre trentacinque anni e un affinamento in botte.

A queste si aggiungono anche lo Jarno Rosso, con uve di Montepulciano appassite, lo Jarno Bianco, con uve di Malvasia, Cococciola e principalmente Trebbiano, il “Dieci Inverni”, una riserva di Montepulciano di dieci anni, con uve appassite per cento giorni a temperatura e umidità controllate, fermentazione a trenta gradi con cappello galleggiante, rimontaggi manuali e delestage;  macerazione prolungata oltre quaranta giorni, affinamento in tonneau per quarantotto mesi e ulteriori quarantotto mesi in bottiglia.

Vengono prodotte anche alcune bolle sia con Metodo Martinotti sia con Metodo Classico, a base di Chardonnay e Trebbiano in uguali parti la prima e 100% Passerina, la seconda.

CastoraniRiemergendo dai sotterranei della cantina uno sguardo agli altri ambienti, partendo dagli uffici e punto accoglienza, dove a catturare l’occhio c’è l’ultima Formula 1, una Lotus, guidata da Jarno nella stagione 2011. Di fianco una sala per le degustazioni e per organizzare veloci pasti con clienti ed importatori. Al piano superiore otto camere che fanno godere gli ospiti di una meravigliosa vista, da un lato sulla villa e sul parco, mentre dall’altro sui vigneti.

CastoraniPodere Castorani sta puntando sempre più sull’accoglienza e sugli eventi in cantina, avendo anche alcuni progetti per gli anni successivi, quali il restauro della villa, creando nuovi posti dedicati alla ricettività e la creazione di una struttura parallela a quella esistente con ulteriori camere, ristorante e piscina.

Oltre alla parte infrastrutturale si sta investendo molto sulla continuità delle vecchie varietà di uve Montepulciano, con la creazione di nuovi impianti vitati, ottenuti da una selezione massale delle piante più antiche.

CastoraniE come ogni azienda che sta investendo sulle novità per il prossimo futuro, la promessa di tornare a vedere l’opera completata, la prossima volta non alle otto di mattina, ma ad un orario più favorevole per gli assaggi. Nel frattempo per il mio cicerone Mattia maglietta numero 180!

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