Azienda San Filippo, all’interno dell’enoteca aperta nel luglio 2022 nel centro di Offida, assieme ad Alessio per scoprire la realtà di famiglia fondata da nonno Peppe
28 Novembre 2023
Siamo nel centro di Offida, in un edificio seicentesco con mattoni faccia a vista (un tempo coperti dall’intonaco a causa dell’umidità che risaliva dal basso, all’interno del quale è stata creata la sala degustazioni e shop dell’azienda San Filippo. Il nome scelto è “MIO, Made in Offida”, a simboleggiare il coinvolgimento che questo posto vuole creare, sia per la comunità delle persone del paese, sia per i turisti che raggiungono il paese di Offida alla scoperta delle realtà locali
Assieme ad Alessio, che si occupa principalmente di export e fiere, ma anche del negozio, andiamo ad approfondire la storia di questa realtà puramente famigliare.
Ci troviamo davanti ad un’azienda che ha dedicato il suo nome alla chiesa di San Filippo, una struttura del 1700 in cui la nonna ha fatto la prima comunione. I vigneti costeggiano la chiesa ai piedi della collina, con due torrenti ai lati, entrambi battezzati San Filippo, in una zona ricca di calanchi, tipiche conformazioni argillose di colore grigiastro, sezioni franate delle colline di questa zona.
San Filippo è stata fondata da nonno Giuseppe detto “Peppe”, che nel 2023 ha compiuto i suoi primi novantacinque anni, il quale si occupava della costruzione di vigneti tra Piceno e Abruzzo, ereditata da papà Lino e zio Fabrizio. Una filosofia che, visto l’imprinting di Peppe, ha da sempre puntato sulla conduzione della vigna, cercando di portare alla corretta maturazione delle uve, cosa ovviamente non scontata: “c’è bisogno di stargli dietro per arrivare alla produzione di ogni annata e al mantenimento delle piante in buona salute per gli anni successivi”.
Papà Lino e zio Fabrizio hanno inaugurato una fase successiva della produzione di vino, passando nel 1996 a lavorare in biologico, non per motivi commerciali, non essendoci in quegli anni alcun valore aggiunto. Una scelta fatta per l’ambiente che li ospitava, poiché avevano notato che la chimica negli anni ’80 ha effettuato tutta una serie di danni sia alle persone sia all’attività vitivinicola in generale. Una scelta di credo che ha portato risultati nel lungo termine, ripopolando la flora e anche la fauna, facendo tornare tra le vigne gli animali tipici della zona, come lepri, cinghiali e anche il lupo.
Oggi San Filippo conta settanta ettari di vigna dislocati in tutto il territorio di Offida, soprattutto in Contrada Ciafone, la più alta a densità di vigneti, su terreni tendenzialmente argillosi, anche se ogni tanto ci si trova davanti a terreni più sabbiosi e con densità maggiore di scheletro, come nel caso del vigneto dove nascono le uve del “Lupo del Ciafone”. “Lupo del Ciafone”, prodotto per la prima volta nel 2003, che ha preso spunto dal ritorno del lupo in queste campagne e, dopo vent’anni è quasi diventata una quotidianità. La storia è ancora meno recente: nell’inverno del 1956 c’era un animale che faceva razzia di animali da cortile nelle campagne. Un’annata in cui è rimasta la neve per tutta la stagione invernale e, dopo una serie di perdite in termine di fauna, una squadra di contadini ha imbracciato le lupare e si è messa a cacciare la famigerata bestia e, dopo qualche giorno, ha scoperto che in realtà si trattava di un vecchio cane randagio che dominava le campagne.
Non si sa se la storia sia vera o sia una leggenda, ma fa parte del credo popolare e della tradizione di queste terre e delle famiglie che le abitano.
Le storie che caratterizzano questa etichetta non sono finite poiché un anno il vigneto per la produzione del “Lupo del Ciafone” è stato invaso dalle pecore, scappando proprio dal lupo e, affamate, fecero incetta di quasi tutta l’uva del vigneto.
Parlando di cantina, invece, a San Filippo si lavora con vasi vinari in acciaio, cemento e legno di barrique. Nello shop si trova anche un’anfora per la vinificazione di un vino rosso, senza aggiunta di solfiti.
Dopo un lauto pranzo fatto precedentemente all’incontro, il nostro assaggio si è basato proprio sul “Lupo di Ciafone”, annata 2020, che affina diciotto mesi in barrique di rovere francese sia nuova sia di secondo passaggio. Al naso emergono sentori di prugna, frutti di bosco, ciliegia sotto spirito, inchiostro, note speziate, liquirizia, cioccolata, sentori terziari dati dal legno, per un palato di grande corpo e struttura, ma anche sapidità, spalla acida, discreta mineralità, buona freschezza, pienezza e lunga persistenza.
L’azienda San Filippo produce circa centomila bottiglie, con un’ampia gamma di etichette: “Katharsis”, con l’etichetta che riprende profilo appezzamento del vigneto e relative coordinate geografiche, Rosso Piceno DOC 65% Montepulciano, 35% Sangiovese; Rosso Piceno DOC con 50% Montepulciano e 50% Sangiovese; un Rosato 70% Montepulciano e 30% Cabernet Sauvignon; “Falerio” DOC, 30% Passerina, 30% Pecorino, 40% Trebbiano; Marche Chardonnay; Offida Passerina DOCG “Corona del Colle”; Offida Pecorino DOCG “Principe del Fosso”; Offida Pecorino DOCG “Il Piuma”; un 100% Montepulciano Marche Rosso IGT
“tr’sc’là” (Nome della casata di famiglia); “Vi’munn Rosso e Bianco” due Marche IGT a base rispettivamente Montepulciano e 70% Passerina e 30% Pecorino; per concludere con una bolla Metodo Martinotti 100% Passerina e un vino dolce Terre di Offida Passerina Passito DOC “Zi’Zò”. Una parte dei vini in bottiglia sono senza solfiti aggiunti.
Un’azienda che cura anche la produzione dei Bag in Box, promuovendo il consumo del vino quotidiano. Una produzione che equipara il numero di bottiglie in centomila bottiglie e quelle dei bag in box nei diversi formati, che per anno solo altri circa centomila.
Nell’enoteca si può fare un percorso enogastronomico con prodotti tipici del territorio, con salumi e formaggi accompagnati dai vini San Filippo.
In attesa di dare uno sguardo alla cantina che si trova a Offida in Contrada Ciafone maglietta numero 294 ad Alessio.