APPASSIONATO DI VINO - NO INFLUENCER

sabato, 1 Aprile, 2023

Gina, presidente della Strada dei Vini dell’Etna e titolare di Cantine Russo, Solicchiata (Catania)

Cantine Russo, ultima tappa etnea con la presidente della Strada del Vino dell’Etna, Gina Russo per approfondire l’azienda di famiglia a Solicchiata

09 Luglio 2022

Cantine RussoPenultima tappa etnea assieme alla presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, Gina Russo, nella realtà di famiglia Cantine Russo, a Solicchiata, sempre nel versante nord del vulcano. Un incontro che da subito ci porta a toccare con mano i vigneti circostanti all’azienda, in Contrada Crasà, a circa settecento metri sul livello del mare. Ci troviamo in un terreno caratterizzato dalla terra scura, nera, ricca di sostanze organiche, formatosi con colate laviche molto antiche, di milioni di anni fa. Cantine RussoCirca cinque ettari di vigneti, a corpo, con un’età media di trenta/trentacinque anni, dai quali emerge un’enorme roccia nera che fa breccia tra le piante, un conetto lavico di risalita, scoperto solo in fase di creazione dell’impianto e lasciato stabile nella sua posizione, vista la sua stazza.

Cantine RussoUn secondo appezzamento vitato è situato nella zona di Piano dei Daini, a circa ottocento metri di altezza ed un terzo vigneto a quota mille; sette ettari, che sommati ai precedenti, diventano dodici quelli complessivi di Cantine Russo. Il terreno di questa zona è più ricco di pietre e materia lavica più solida.

Le varietà coltivate sono rispettivamente Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20% oltre a Carricante 80% e Catarratto 20%.

Cantine RussoDa ormai diversi anni l’azienda viene condotta senza diserbi e trattamenti chimici, ma con il solo utilizzo di poltiglia bordolese e alcuni estratti naturali di frutti, come l’arancia, che forma una sorta di patina oleosa che funge da protezione della pianta contro gli insetti. Un alleato naturale è il bosco, che costeggia gran parte dei vigneti.

Cantine RussoL’inizio della storia di Cantine Russo si può ricondurre al bisnonno di Gina che, nel 1860, produceva vino sfuso, il quale veniva inviato al nord Italia come vino da taglio. Successivamente il nonno Francesco continuò la tradizione, decidendo anche di imbottigliare una parte di quel vino che fino ad allora veniva venduto sfuso. Fu così che nel 1955 venne prodotta la prima bottiglia con l’etichetta “Vino di Solicchiata”. Senza alcun gap generazionale l’erede della cantina fu papà Vincenzo, che diede inizio agli imbottigliamenti, per poi lasciare il timone ai figli Francesco, attuale enologo dell’azienda e Gina, che si occupa principalmente di accoglienza, amministrazione e della parte commerciale. Gina e Francesco sono praticamente nati in azienda e ci sono cresciuti, prima giocandoci spensieratamente, poi immersi nei lavori, ricordando la loro prima vendemmia come una grande festa, all’età di sette e cinque anni. Un processo fisiologico che ha fatto appassionare i due fratelli al magico mondo del vino.

Nel 2009 è stata costruita l’attuale e moderna cantina, essendo quella originaria di Giarre, diventata ormai stretta per la produzione delle circa ottantamila bottiglie prodotte in media ogni anno.

Cantine RussoPrima di assaggiare i frutti del lavoro di Gina e del fratello Francesco, uno sguardo all’ambiente principale della struttura, che contiene vasche in acciaio, termo controllate e collegate all’azoto, così da saturare il vino ed evitare l’uso eccessivo di solforosa. Nella parte sottostante si torva la barricaia, ma non avendo le chiavi adatte ad aprire il magico portone, toccherà tornare a fare visita a Gina per assaggiare qualche prelievo dalle botti.

Cantine RussoFantastica accoglienza nella sala degustazioni con un piatto a base di burrata, su una salsa di basilico home made e qualche pomodorino, per recuperare le energie perse nel giro in vigna. Ad accompagnare questa prelibatezza l’Etna Bianco Cantine Russo Rampante” 2020, Contrada Crasà, da uve 80% Carricante e 20% Catarratto. Vino che affina sei mesi in vasche d’acciaio e si esprime al naso con sentori di frutta a pasta bianca e gialla, note floreali di tiglio, note iodate, uno spunto sulfureo, per un sorso fresco, dalla buona mineralità, sapidità e di beva e un ottimo connubio con il piatto.

Cantine RussoTra le chiacchiere un assaggio anche di “Luce di Lava” 2017, Etna Rosso, blend di Nerello Mascalese all’80% e Nerello Cappuccio per il restante 20%. Un affinamento di dodici mesi tra barrique e tonneau di diversi passaggi, per esprimere sentori di piccoli frutti rossi, ciliegia, amarena, note speziate, leggero spunto ematico, di tabacco, per un sorso delicato con una buona spalla acida, tannino vivido, minerale, sapido e con una buona persistenza.

Ad accompagnare questo ed il successivo vino una versione diversa da quella assaggiata precedentemente della polpetta cotta tra le foglie di limone, con una carne più morbida e senza scorzetta di limone all’interno. Per non farci mancare nulla anche qualche pezzo di salsiccia locale “A Sasizza”, aromatizzata al finocchietto selvatico.

Cantine RussoPer finire e supportare queste chicche di carne ci vuole una chicca anche in termini di vino: l’Etna RossoRampante” 2012, una riserva che mantiene lo stesso blend del precedente assaggio, per raddoppiare l’affinamento, ventiquattro mesi, oltre a rimanere per altri due anni in acciaio e almeno due in bottiglia.

Punta di diamante di Cantine Russo, dai sentori di frutti rossi maturi, marasca, frutta sotto spirito, note di frutta secca, sottobosco, una spezia dolce, ed un sottofondo balsamico. In bocca mantiene un’ottima freschezza ed eleganza, con una buona beva ed equilibrio tra le parti morbide e quelle più dure; tannino gentile e ottima persistenza.

Un ultimo sguardo alla parte esterna, dove si trovano due casette, originarie della precedente proprietà, di cui una già restaurata, mentre l’altra in fase di rivalutazione, così da spostare la sala degustazioni al di là della cantina, in un ambiente più intimo e caratteristico.

Cantine RussoOltre a tornare a Cantine Russo per vedere la parte mancante della cantina sarà d’obbligo venire a toccare con mano i lavori terminati!

 

 

Guarda anche...

Ultimi post

Un Weekend in Valle d’Aosta alla scoperta delle chicche di questa piccola Regione

Un Weekend in Valle d’Aosta alla scoperta di alcune delle cantine più rappresentative della regione, i meravigliosi vigneti di montagna, deliziato anche dai manicaretti...

Due chiacchiere con Rudy Sandi per parlare della “sua” Valle d’Aosta

Due chiacchiere con Rudy Sandi, ricercatore dell’identità vitivinicola e della storia della viticultura della Regione Valle d’Aosta Dopo essere stato in Valle d’Aosta qualche giorno e aver...

Caves de Donnas e il suo presidente Alessandro, Donnas (Aosta)

Caves de Donnas, nella parte più bassa della Valle d’Aosta, per scoprire la prima cooperativa Valdostana, assieme al suo presidente Alessandro 20 Novembre 2022 Siamo al confine...

Categorie