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sabato, 1 Aprile, 2023

Assieme alla famiglia Iuppa per scoprire la loro neonata realtà, Milo (Catania)

Iuppa, una neonata realtà a pochi chilometri dal centro di Milo, con vigneti storici, nuovi impianti ed un Palmento che sta ritrovando una nuova vita

07 Luglio 2022

A pochi chilometri dal centro di Milo, varcato un provvisorio cancello, entriamo in quello che è il cantiere dell’azienda Iuppa, una neonata realtà vitivinicola del versante est dell’Etna. Qui incontriamo Marco e partiamo alla scoperta di questa nuova azienda proprio dal suo cuore pulsante, un vecchio Palmento, del millesettecento circa, abbandonato cinquanta/sessanta anni fa, oggi in fase di ristrutturazione, per creare la propria cantina di vinificazione e un primo punto dedicato all’accoglienza.

L’Azienda Agricola Iuppa si estende in un terreno, compreso tra i seicentocinquanta e i cinquecento metri sul livello del mare, acquistato da papà Angelo Iuppa nei primi anni duemila e prima del 2014 presentava solo aree boschive ed incolte. Nove ettari di cui oggi ne troviamo sei e mezzo vitati che andiamo a scoprire in vari step. La prima area è quella adiacente alla cantina, dove è stato creato da un lato un impianto terrazzato, dall’aspetto piramidale, mentre dall’altro una seconda terrazza che si estende in direzione del mare. IuppaCon la macchina raggiungiamo anche un vecchio impianto, l’unico presente in azienda, curato da un anziano del posto, con piante che arrivano agli ottanta o cent’anni, tra le quali troviamo Nerello Mascalese, Carricante e alcune vigne di Minnella, facilmente riconoscibili dal loro acino a forma di oliva.

IuppaPercorrendo la strada verso il mare troviamo un impianto di Chenin Blanc, esperimento della famiglia vista la passione per quest’uva e visto il territorio ritenuto favorevole per la sua coltivazione. Ancora più giù un piccolo impianto internazionale, di Chardonnay, dal quale si può godere di una splendida vista, da nord-est a sud-est, da Taormina a Golfo di Siracusa.

I terreni su cui ha preso vita l’azienda sorgono sul cosiddetto “Chiancone”, la rimanenza del collasso di una parte del versante est del vulcano. Poggiamo i nostri piedi su un mix di ere geologiche ricche di pietre, sabbia, materia organica in superfice e roccia madre a qualche metro sotto terra.

IuppaLa conduzione della vigna viene gestita da un grande personaggio milese, Saro (che la prossima volta sarà d’obbligo conoscere), con la supervisione tecnica di Federico Curtaz e Nicola Gumina. Con l’obiettivo della conversione in Biologico, i trattamenti sono a base di rame e zolfo, oltre ad una parte di sovescio, soprattutto di favino, ove necessario. IuppaIl vigneto è trattato con cura e amore e nei più piccoli particolari, infatti, come racconta un anziano del posto: “se sfiori un grappolo nel mese di agosto, anche semplicemente con un vestito, lo bruci”.

Un lavoro di ripristino e restauro cominciato nel 2014, dettato dalla passione della famiglia Iuppa per il mondo delle piante e del vino, che ha portato alla prima vinificazione nel 2019, presso una cantina terza.

IuppaPer assaggiare i vini prodotti ci raggiunge, sulla provvisoria terrazza con vista, anche papà Angelo, il quale si occupa di tutt’altro nella vita, seguito dal figlio Marco e dalla commerciale Barbara. Piccola parentesi: Marco ha studiato lingue ed international business, sia negli Stati Uniti sia in Brasile, di cui porta un ricordo indelebile.

Tornando a parlare di vino la degustazione comincia con “Lindo” 2019 e 2020, un vino dedicato a Marco, chiamato con il suo soprannome, a base di Carricante e un 10% di Catarratto. Affinamento per entrambi in solo acciaio per circa un anno, con sentori simili al palato, ottima freschezza, mineralità, sapidità, più verticale il più giovane, che presenta spunti più agrumati; mentre il 2019 è più equilibrato, con note di frutta matura, fiori bianchi e una nota sulfurea in comune.

IuppaDal bianco passiamo al Rosato 2021, 100% Nerello Mascalese e anche in questo caso solo riposo in acciaio. Il suo nome è “Ata”, dedicato a nonna Agata e presenta sentori freschi, di mandarino, piccoli frutti rossi, spunti erbacei, con una buona freschezza anche al palato, buona acidità, mineralità e discreta lunghezza.

Il logo di Iuppa è rappresentato dal vigneto principale, vicino al Palmento e i due grandi alberi che svettano a fianco della costruzione.

IuppaUna conclusione in rosso con l’Etna Rosso 2019 e 2020, che prende il nome di “Clo”, soprannome della figlia di Angelo, Claudia. Nerello Mascalese all’85% e Nerello Cappuccio per il restante 15%, affinamento in acciaio, che verrà nel corso dei prossimi anni addizionato ad una parte che affina in legno. Vini dai sentori di piccoli frutti rossi, china, rosa rossa, più maturi e speziati nel 2019, già ben equilibrato, mentre il secondo sta ancora scalpitando con sentori più freschi. Entrambi con una buona spalla acida, tannino delicato, più nell’annata meno giovane, minerali, abbastanza persistenti e con un ritorno di uno spunto sulfureo.

IuppaPer il futuro sono previste diverse opere, oltre alla finalizzazione del restauro del vecchio Palmento, tra cui alcune strutture ricettive per ospitare i clienti in azienda, un punto di degustazione panoramico, la cantina di vinificazione e una grande bottaia sotto la montagna. Oltre alle infrastrutture il lancio sul mercato dei nuovi vini, come la bolla Metodo Classico a base di Nerello Mascalese, dedicata al fratello più piccolo di Marco, Nicolò, “Piccolot” e un vino che porta il soprannome di nonno Pippo, “Pinin”, Cru Rosso.

In attesa delle novità un brindisi con la famiglia Iuppa, godendo della meravigliosa vista!

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