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sabato, 1 Aprile, 2023

Due cuori per l’ultima tappa Etnea: Mecori, Solicchiata (Catania)

Ultima tappa prima di prendere l’aereo di ritorno assieme ai ragazzi dell’azienda Mecori, Serena e Sebastiano

10 Luglio 2022

Un ultimo incontro prima di lasciare la Sicilia assieme a Serena e Sebastiano dell’azienda Mecori, nel ristorante La Fucina di Vulcano, a Bronte. Niente cantina questa volta, poiché i due giovani sono partiti con questo progetto solo tre anni fa e stanno iniziando a muovere i primi passi nel mondo della produzione del proprio vino.

MecoriSerena e Sebastiano si sono conosciuti all’università, dal lato opposto dell’Italia, ad Udine, dove entrambi hanno studiato enologia. Serena “si è buttata” in questo settore per la voglia di scoprire un mondo nuovo ed affascinante, che le ricordava il nonno, il quale coltivava qualche filare di vigna, come un po’ tutti negli anni passati. Sebastiano, invece, rappresenta l’ultima generazione di una storica azienda di Marsala, sebbene abbia deciso anche di investire sul suo progetto personale.

Durante e dopo il periodo universitario i due hanno avuto la possibilità di effettuare qualche esperienza nazionale ed internazionale, rispettivamente in Toscana, Trentino, Alto Adige, Sicilia, Germania e Sud Africa per Sebastiano e Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna, Spagna per Serena.

Ritornati nella terra natale siciliana la spinta di voler investire nella creazione di un progetto personale li ha portati ad acquistare un primo terreno a settecento metri sul livello del mare, presso Solicchiata, in contrada Muganazzi, sul versante nord-est dell’Etna, appartenuto ad un anziano del posto, con piante di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio di circa ottantacinque anni, ancora a piede franco, per la maggior parte.

Piccola parentesi: il progetto Mecori è nato ufficialmente durante gli studi universitari ad Udine, essendo stato anche il lavoro di tesi di laurea di Serena.

Le terre acquistate sono molto scure, derivate da eruzioni vulcaniche antiche, con presenza di sabbia e una profondità importante, presentando un’elevata sostanza organica.

I due giovani lavorano tutte le vigne a mano puntando alla massima sostenibilità ambientale, preservando la biodiversità del vigneto nel rispetto del territorio infatti viene applicata la tecnica del no-tillage ovvero l’applicazione di minime lavorazioni anche per i trattamenti che vengono effettuati in modo puntale per le reali esigenze delle piante utilizzando solo prodotti autorizzati dalla coltivazione biologica in quanto sono in fase di conversione biologica.

MecoriLa prima vinificazione nel 2020, presso una cantina terza, li ha portati ha produrre duemilacinquecento bottiglie della loro unica etichetta: “Duo” con uve 85% circa Nerello Mascalese e 15% Nerello Cappuccio. Macerazione di circa diciotto giorni, fermentazioni controllate e innescate da lieviti selezionati, per un affinamento di dieci mesi in vasche d’acciaio. Solo acciaio per scelta, così da poter analizzare l’espressione delle uve di questo territorio, senza alcun impatto di un eventuale passaggio in botti di legno.

Un vino che si presenta al naso con note di piccoli frutti a bacca rossa, ciliegia, fragolina di bosco, rosa rossa, note speziate e un tocco fumè, per un sorso dall’ottima beva, buona spalla acida, minerale, fresco e di buona persistenza.

Il nome “Duo” rappresenta il duo che compone l’azienda, Serena e Sebastiano, raffigurati anche metaforicamente in etichetta, la quale raffigura una metà acino blu scuro che ricorda quello del Nerello Mascalese (il più presente) e una seconda metà più chiara che rappresenta la sfumatura di Nerello Cappuccio. Un altro significato si può trovare nell’utilizzo dei diversi colori per rappresentare il presente, con un blu chiaro e definito, mentre un blu più sfocato a sottendere un futuro ancora non troppo certo, ma ricco di “desideri” che i due ragazzi intendono realizzare… il loro “sogno”.

Una curiosità è che l’etichetta ha ottenuto il premio al Concorso Internazionale di Vinitaly Design 2022, vincendo l’etichetta d’oro per la categoria vini rossi fermi DOP/IGT 2020/2021.

Il nome Mecori è simbolo assoluto di Sicilia e sicilianità, significando “il mio cuore”, un cuore che nei due ragazzi è sempre pulsato per la propria terra di origine.

Oltra alla produzione di vino Mecori produce anche olio, essendoci nella vecchia proprietà acquistata ottanta alberi di ulivo, varietà Nocellara Etnea. Da queste viene prodotto un olio extra vergine di oliva DOP Monte Etna (premiato da The WineHunter con la medaglia d’oro nel 2022), oltre ad alcune bottiglie di olio aromatizzato, al peperoncino, limone e finocchietto selvatico.

Pur avendo fondato l’azienda Mecori i due giovani non si fermano al loro progetto personale, ma tutti e due si stanno cimentando anche in altre mansioni ed esperienze: Serena ha appena vinto una borsa di studio per un dottorato di ricerca a tema sostenibilità in ambito agronomico, mentre Sebastiano ha ampliato i suoi orizzonti lavorativi occupandosi anche di consulenza enologica per aziende terze del panorama vitivinicolo.

MecoriPer il futuro c’è la voglia e l’idea di poter ampliare la propria realtà, sia dal punto di vista degli ettari vitati, per raggiungere un target di dieci ettari, sia nella produzione di nuove etichette quali un Bianco e un Rosato. L’anno prossimo verranno iniziati anche i lavori di ristrutturazione di un vecchio palmento presente nella proprietà, così da poter avere a disposizione la propria cantina per le vinificazioni.

Sarà, pertanto, d’obbligo tornare a trovare i ragazzi per toccare con mano il vigneto e la nuova cantina, oltre, ovviamente, sorseggiare le nuove etichette.

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