Due chiacchiere con Daniele Sottile, autore del libro Avvinamenti
Daniele Sottile, un altro amico conosciuto tramite social grazie alle passioni che ci accomunano: il vino e la comunicazione di questo fantastico mondo.
Dopo diversi tentativi siamo riusciti finalmente ad organizzare una chiacchierata a seguito dell’uscita del suo primo libro sul mondo del vino “Avvinamenti”.
Ma chi è Daniele Sottile? Un consulente informatico da 25 anni per una grossa multinazionale americana che si avvicina al vino un po’ per gioco un po’ per sfida nei primi anni 2000.
Durante un periodo lavorativo a Vienna dove la popolazione austriaca vantava di essere la migliore in tutti i fronti tra cui quello del vino è scattata una prima scintilla di passione e fascino verso questo mondo fino ad allora sconosciuto.
Dal comprare le prime etichette di diversa provenienza a titolo informativo ed auto-formativo fino alla formazione ufficiale con i corsi di sommellerie frequentati con due diverse associazioni.
La passione in lui è talmente tanta che comincia a contagiare prima i famigliari poi gli amici e i conoscenti cercando di trasmettere e comunicare questo magico mondo in maniera semplice e tangibile anche a chi non lo aveva mai toccato con mano.
Una vita segnata dalle mille passioni: politica, sport, francobolli, floricoltura, musica ma quella per il vino è stata una vera e propria “chiamata”, un colpo di fulmine.
La filosofia di Daniele è quella di non guardare al riempimento del portafoglio, ma il motore del suo lavoro di divulgazione è proprio la passione per questo settore e la voglia di comunicarlo coinvolgendo più persone possibili.
La voglia di socializzare e condividere, DNA dei genitori siciliani, e la città di Milano, dalle 1000 possibilità, l’hanno fatto approdare ad Eataly, dove da qualche anno tiene corsi ed eventi di degustazione con focus sugli abbinamenti cibo/vino.
E’ proprio in una di queste serate, nel 2019, che si è innescata la prima scintilla per scrivere il libro Avvinamenti, grazie alla partecipazione di un ragazzo che lavora nella casa editrice di Novara “Libreria Geografica”.
A seguito dell’incontro, un accordo raggiunto sullo scrivere un libro sugli abbinamenti cibo-vino.
“In realtà non mi sentivo di essere uno scrittore, ma il desiderio di trasmettere questo mondo ad un sempre più ampio pubblico mi ha portato ad accettare la sfida”.
Un’ottima opportunità per poter mettere per iscritto le competenze acquisite in circa 18 anni di “carriera” nel mondo del vino e del cibo, al fine di lasciare una traccia non estremamente tecnica ma basata sulla convivialità e condivisione.
L’inizio della scrittura è purtroppo coinciso con l’inizio della pandemia che ci ha colpiti e non è stato semplice scrivere di “quanto è bella la vita” degli incontri, della convivialità, in un momento dove il contatto sociale è stato zero e le morti sembravano bollettini di guerra.
Un umore dettato dai fatti di cronaca quotidiana, ma la scrittura è stata un’arma per superare il periodaccio vissuto, staccando la mente dalla quotidianità.
Avvinamenti è un libro strutturato in tre diverse parti ben definite, ma collegate tra di loro:
- una grande introduzione del mondo del vino e del cibo, con cenni storici, terminologie, tassonomia, tecniche di degustazione,
- la guida vera e propria agli abbinamenti con 126 pietanze e dai 4 agli 8 vini in abbinamento,
- e un finale “bagno di turismo” con interessanti suggerimenti enogastronomicoturistici per ogni regione d’Italia.
Nella scrittura del testo Daniele Sottile è riuscito a coinvolgere moltissime cantine d’Italia che per lo più gli hanno dato supporto e sostegno creando relazioni interpersonali importanti al fine di comunicare sia aziende più conosciute sia piccole realtà che producono pochissime quantità di bottiglie per anno.
Alcune aziende, pur contattate, non si sono dimostrate aperte al progetto ma sono state inserite ugualmente, per qualità o importanza storica questo a sottolineare lo stampo non markettaro del libro.
Sfogliando le pagine di Avvinamenti non trovo molte cantine dalla filosofia naturale e Daniele mi spiega, facendosi una risata, che molte di queste non hanno dato riscontri positivi e la scelta è stata quella di inserire aziende più classiche.
L’accessibilità delle cantine è stato lo spirito guida del libro, per far avvicinare un numero il più alto possibile di persone al mondo del vino e degli “avvinamenti”.
Il coinvolgimento, oltre che delle aziende, di amici e conoscenti sui vari territori, co-protagonisti per suggerire le bellezze autoctone di ogni regione ed evidenziare inoltre cantine poco conosciute.
Un’immagine balza sicuramente all’occhio, a pagina 14, parte della storia del vino italiano racchiusa in una foto, con protagonisti: Bruno Ceretto, Pietro Antinori, Giacomo Bologna, Carlo Hauner, Maurizio Zanella, Sergio Manetti, Mario Schioppetto, Franco Biondi Santi, Marcello Ceretto, Jacopo Biondi Santi, Nicolò Incisa della Rocchetta, Angelo Gaja.
Daniele Sottile ha concluso la sua opera nel mese di settembre e la pubblicazione subito dopo, con un enorme successo di vendite, 1000 copie in soli due mesi!
Una passione fino a quei giorni tramandata solo oralmente che si è concretizzata nella scrittura di un primo libro e alla mia domanda del perché non lo facesse per lavoro principale Daniele mi risponde così: in Italia c’è molto spazio alla cucina, riviste e programmi tv su di essa, ma ritengo non ci sia sufficiente spazio mediatico per il vino, se non in qualche caso limitato. Dovrebbe esserci un punto di riferimento, una trasmissione televisiva, dei comunicatori affermati con il giusto seguito…sono fiducioso che un giorno ci possa essere e chissà, magari abbandonerò la mia forma di sostentamento pricipale.
Parlando di abbinamenti è possibile dare alcune indicazioni oggettive e molte soggettive, in questo libro si arriva ad un massimo di otto vini per pietanza ma gli abbinamenti possono essere migliaia, bisogna provare, sbagliare e talvolta osare.
Il piccante per esempio, poco contemplato dalle diverse associazioni di categoria, occupa due pagine del libro, oppure i carciofi “inabbinabili per antonomasia”.
Un abbinamento che desta sorpresa è stato invece quello del cioccolato al latte con un metodo classico di un’azienda italiana piemontese!
Chiedendo quale fosse per lui l’abbinamento degli abbinamenti, Daniele mi risponde: “dolci con i dolci, questa è per me la poesia”.
Prima di concludere la chiacchierata Daniele Sottile mi legge il riscontro di un’azienda menzionata nel libro, riscontro che come tanti altri sono la benzina per alimentare questo fuoco di passione per il mondo del vino:
“…Con molto piacere vedo il suo libro appena uscito, lo prendo in mano con molta curiosità e comincio a sfogliarlo, e già la prima impressione è molto buona, vedo molta competenza, serietà e un ingrediente che salta agli occhi e che non molti riescono a trasmettere, la PASSIONE per l’argomento trattato. Le faccio i miei più sentiti complimenti per questo, e le assicuro che non è piaggeria. Ormai siamo pieni di pubblicazioni che riguardano il nostro settore, e a volte vedo un mero elenco asettico di nozioni ed aziende, che non trasmette emozioni. Ecco, lei è riuscito invece a coinvolgere sia il lettore profano sia l’appassionato in un percorso molto interessante…”
Lorenzo Catasta – Macondo Vini