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mercoledì, 19 Marzo, 2025

Direzione nord presso il Domaine Armelle et Bernard Rion, Vosne Romanée (Borgogna)

Direzione nord per incontrare Alice Rion, ultima generazione dell’azienda Domaine Armelle et Bernard Rion situata a Vosne Romanée

17 Maggio 2024

Imboccata la Route Nationale che porta alla zona più a nord della Borgogna, ci fermiamo per una tappa in una delle cittadine, forse la più conosciuta, di questo territorio Vosne Romanée, dove trova la sua sede l’azienda Domaine Armelle et Bernard Rion.

Ad accoglierci è Alice Rion, la quinta generazione di questa realtà famigliare e con lei ci tuffiamo subito nella storia dell’azienda. La presunta data di inizio si può attestare nel 1896, quando Pierre Rion si stabilisce proprio a Vosne RomanéeIl capostipite della famiglia era l’ex affittuario di “Chateau de la Berchère” e, acquistando alcuni vigneti, cominciò a strutturare la sua realtà, Domaine Rion, supportato in seguito dal figlio Louis, il quale amplia notevolmente l’azienda vinicola. Nel 1952 l’azienda fu divisa tra i suoi due figli e, quello maggiore, Marcel Rion decise di espandere ancora un po’ i terreni di famiglia, facendo sempre base a Vosne Romanée.

Veniamo alla penultima generazione, quella che ha battezzato l’azienda con l’attuale nome: Bernard Rion, figlio di Marcel, entrò ufficialmente al fianco del padre nel 1973, sposando in seguito Armelle.
Dal 2006 anche la figlia Alice ha iniziato a lavorare con i genitori (insieme al marito Louis che dal 2010 ha preso in carico l’attività di campagna) e, in seguito, le due sorelle Nelly, la maggiore, e Mélissa, la minore, coinvolte nei processi di questa azienda, tutta a carattere famigliare.

Oggi Domaine Armelle et Bernard Rion conta nove ettari e mezzo vitati che si estendono dalla Côte de Beaune alla Côte de Nuits, lavorando nel rispetto dell’ambiente, con tanto di certificazione, da cinque anni HVE (Haute Valeur Environnementale). Il 2024 è stato anche il primo anno del processo di conversione al biologico, pur ammettendo che negli anni si è sempre preferito entrare con un trattamento chimico, qualora fosse stato necessario a salvare il raccolto, evitando magari una copiosità di altri interventi, solo per rispettare i parametri organici. Da ormai decenni non si utilizzano diserbanti e insetticidi.

Scoprendo le aree principali dell’azienda, la prima tappa è l’ambiente dove sono stati creati i nuovi uffici, che hanno preso il posto della vecchia cantina di vinificazione, di cui restano ancora alcune vasche in cemento.
La nuova cantina è stata costruita nel 2018, così da essere pronta per la vendemmia 2019.
Le uve, un 80% Pinot Nero vengono tutte diraspate e si fanno fermentare in vasche di cemento, in maniera spontanea, con alcune follature, qualora fosse necessario e non quotidianamente. Dopo circa due settimane, venti giorni, si passa alla pressatura e al trasferimento del vino in botte, di diverse tonnellerie, per non far impattare nel vino un unico stile. Le percentuali di legno nuovo cambiano a seconda della referenza che si produce e il riposo varia dai dodici ai quindici mesi circa, prima dell’imbottigliamento.
Lo Chardonnay, invece, dopo la pressatura e la decantazione, sono subito trasferiti in botte per la fermentazione alcolica e la conseguente malolattica. Per quanto riguarda l’Aligoté e un rosato a base di Pinot Nero, vinificazione ed affinamento sono in vasche d’acciaio.

La stanza delle botti è adiacente alla nuova cantina, sotto terra, accessibile dall’esterno grazie ad una scala e una porticina. Qui troviamo le numerose botti, per lo più da duecentoventotto litri, ma anche quattrocentocinquanta, oltre alla “libreria” di vecchie bottiglie, con alcune referenze dal 1959.
In quest’area sono stati creati anche alcuni ambienti per l’accoglienza, sia di piccoli gruppi, sia di gruppi più consistenti, poiché Domaine Armelle et Bernard Rion punta molto sull’enoturismo, organizzando visite e degustazioni di diversa entità. Da più di quindici anni l’azienda si è concentrata sullo sviluppo della clientela privata, che copre un 60% delle vendite, completata da un 40% di export. Si è creato un sistema per soddisfare sia il cliente locale e più vicino, ma anche quello oltre oceano o in paesi più remoti, grazie all’efficienza e praticità delle spedizioni al cliente finale.

Le bottiglie prodotte di media all’anno sono circa sessantamila, divise in una trentina di denominazioni, ottenute sia con uve di proprietà sia con l’attività di Négoce che consente l’acquisto di uve da aziende terze, così da poter avere un più ampio spettro in termini di Appellation.

Per qualche assaggio ci accomodiamo nei tavolini di fronte allo shop e cominciamo la degustazione con il Nuits Saint GeorgesDame Marguerite” 2021, dedicato alla bisnonna Marguerite. Un vino ottenuto da vecchie vigne, comprese tra gli ottanta e cent’anni d’età, affinato in un 40% di barrique nuove. Al naso si esprime con una frutta rossa intensa, si percepisce già il suo corpo, note di spezia dolce, rossetto, cioccolato, per un sorso dalla discreta acidità, un corpo deciso, ma comunque equilibrato e con un tannino elegante, discreta mineralità e buona persistenza.

Il secondo vino è Chambolle Musigny 2022 “Les Echezeaux”, che segue un affinamento pressocchè uguale al precedente. Il terreno qui è più roccioso e argilloso rispetto a quello precedente ed esprime note di ciliegia ben pronunciate, violetta, lampone, note più vegetali, ma anche cannella e un tocco di liquirizia. In bocca ha una buona acidità, un corpo leggermente inferiore, per un vino delicato, dal tannino setoso e buona persistenza.

Concludiamo con uno dei vini principe dell’azienda, il Vosne Romanée Premier Cru 2022 “Les Chaumes”, con uve provenienti da un vigneto ricco di roccia e argilla più scura, confinante con quello di La Tâche Grand Cru. Un vino che si esprime con sentori di piccoli frutti rossi molto fini, ciliegia, ma anche sanguinella, un tocco ferroso, di rabarbaro, pepe bianco, vaniglia per un sorso delicato, dal tannino quasi impercettibile, buona spalla acida, discreta mineralità e sapidità e buona persistenza.

Un saluto ad Alice, regalando la maglietta numero 338, per proseguire il cammino verso una nuova azienda.

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