Pranzo da Izu Milano, un viaggio verso oriente guidato dallo chef Andino Murillo e accompagnato con gli abbinamenti del sommelier Cristian Alfredo Carias Ardon
13 Luglio 2024
Un caldo weekend di metà luglio, dopo qualche avventura tra le cantine dell’Oltrepò Pavese, ci porta a Milano, per sperimentare il menù di Izu Milano, in abbinamento alla ricca selezione di vini proposta dal locale.
Ci troviamo in Corso Lodi, nella parte sud est della città, a pochi passi da Porta Romana, dove, da poco meno di un anno è stato aperto il nuovo locale di Jin Yue Hu. Ahimè, proprio in quella giornata Jin non è presente, a causa di qualche acciacco, ma lo staff del Ristorante ci fa comunque sentire coccolati in ogni momento della nostra avventura culinaria.
Prima di raccontarvela, un piccolo passo indietro, per scoprire le radici che hanno portato l’apertura di Izu Milano. Jin è di origine cinese e i suoi genitori hanno iniziato l’attività nella ristorazione nel 1993 con una piccola gastronomia in Corso Lodi 27, dove avevano un’unica vetrina dedicata alla vendita di piatti da asporto. Da sempre innamorato della cultura giapponese e della sua cucina, dopo varie esperienze internazionali, Jin ha cominciato a gestire il ristorante di famiglia, moltiplicando spazi e vetrine.
Izu si è affermato nel tempo come uno tra i migliori ristoranti di cucina giapponese creativa di Milano, portando in scena un mix tra cultura e sapori internazionali. Dopo trent’anni di successo il ristorante si è evoluto in un nuovo concept, ristrutturando il locale, arredato con materiali preziosi, tra cui tavoli in legno naturale americano, marmo di carrara, sedie in pelle e un soffitto che conta milleduecentocinquanta punti luce sospesi.
Prima di iniziare il nostro percorso non potevamo non conoscere e chiacchierare con il sommelier Cristian Alfredo Carias Ardon, originario dall’Honduras, ma cresciuto a Salerno tra bar, ristoranti e caffetterie. Trasferitosi da una decina di anni a Milano, ha svolto la Scuola Europea di sommellerie, con l’obiettivo di andare a lavorare a Londra, ma, a causa della pandemia, è rimasto nella città meneghina. Durante gli ultimi quattro anni ha avuto la possibilità di lavorare in hotel di lusso e in ristoranti prestigiosi, dove ha potuto imparare e sbizzarrirsi nel pairing tra cibo e vino. Dall’apertura di Izu Milano è il punto di riferimento per far godere agli ospiti dei più tradizionali o bizzarri abbinamenti, avendo creato una carta che conta qualche centinaio di referenze, tra i più classici vini italiani, grandi Champagne, Borgogna, vini internazionali e una puntuale ricercatezza sulle piccole cantine che puntano sulla sostenibilità.
“I clienti talvolta vanno sui brand conosciuti, ma molto spesso si lasciano consigliare e guidare e questa è la cosa più interessante. Ci si diverte!”.
Un menù che inviterebbe un assaggio di tutte le pietanze ci porta a scegliere come prime portate le selezioni Izu Special Creations, tra cui il “Capaccio di capasanta” con vinaigrette allo yuzu (un agrume originario della Cina, mix tra mandarino, pompelmo e lime), gocce di ume-boshi (condimento giapponese a base di pugna) e basilico viola; “Amaebi in rouge”, gamberi rossi Sicilia scottati con olio allo zenzero-yuzu e “Amaebi tartare with caviar”, tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo con caviale Royal Oscietra.
Dopo un amuse-bouche di calamaro sfregiato, dal Marocco, vinegrette yuzu, olio d’oliva, edamame e fiori di fiordaliso, una bollicina a base Pinot Nero, proveniente dall’Oltrepò Pavese. Un rosè, settantadue mesi sui lieviti, sboccato nel 2023, progetto a private label creato da un distributore italiano, denominato “Il Giardino delle Bolle”. Bolla fine ed elegante, ma soprattutto ottima mineralità e buona spalla acida, necessarie per accompagnare questi piatti.
Proseguiamo con la Selezione Sushi Nigiri Speciali, dove troviamo il “Berice Shiso”, berice rosso con basilico giapponese flambé al sesamo; “Hamachi Himalaya”, ricciola con sale rosa himalayano nebulizzato al bergamotto giapponese; “Toro’ doppio senso”, ventresca di tonno rosso in due sfumature, seguito dal Gunkan “sicilian wave”, ricciola e scampo di Sicilia con succo di bergamotto e timo. Ad accompagnare un Fiano Rifermentato in Bottiglia, che affina dodici mesi in anfora e dodici in bottiglia. L’azienda è Lunarossa Vini, dalla provincia di Salerno, giusto omaggio alle origini di Cristian, che, con le sue note agrumate e una piacevole riduzione, si abbina principalmente alle note fumè del salmone, leggermente scottato.
Prima di passare all’ultima portata, una chiacchierata con lo Chef Andino Murillo, di nonna cinese, ma nato e vissuto alle Filippine. Nel 2010 si è trasferito con la famiglia a Milano ed ha frequentato la scuola alberghiera, appassionandosi principalmente di cucina asiatica.
Finita la terza superiore ha iniziato la sua esperienza lavorativa in un ristorante giapponese, pensando di svolgere un semplice tirocinio, che però lo ha portato ad affiancare un rinomato chef per tre anni. Un grande percorso di apprendimento che gli ha aperto la strada per lavorare in ristoranti stellati e non, concentrandosi sulla preparazione del pesce e del sushi, sviluppando negli anni il suo imprinting personale. Lo scorso luglio, a soli ventisei anni, si è presentata l’opportunità di aprire il nuovo format di Izu Milano, assieme a Jin.
“Siamo agli inizi, ma sappiamo cosa fare, vogliamo regalare esperienze ai nostri ospiti; all’inizio ero un po’ titubante, ma poi mi sono buttato e ho tirato fuori il mio bagaglio personale”. “Devo dire che sta andando bene, grazie al connubio tra ingredienti di prima scelta, selezionati con cura, senza esagerare con i condimenti, valorizzando la materia prima. Negli anni ho sbagliato tanto, ma gli errori mi hanno portato fino a qui; è necessario seguire la materia prima, da quando arriva dal fornitore a quando esce al cliente, sempre con una spiegazione e un sorriso”.
In attesa del nuovo menù a cui sta lavorando, disponibile da agosto, sposiamo il suo motto:
“Sempre in grinta ragazzi!“.
Concludiamo con due diversi Uramaki: “Black Jack”, a base di salmone, basilico giapponese lamine di avocado, tartare di pomodorini, salsa di soia balsamica nebulizzata e “L’Alchimista”, con una selezione di pesce crudo misto, avocado, carpaccio di salmone, salsa jalapeno e fiocchi di riso soffiato.
I vini abbinati a questi ultimi piatti ci portano sul Collio, sia nella parte italiana che in quella slovena, con due diverse Ribolla Gialla, rispettivamente di Marjan Simcic, annata 2021 e Paraschos, del 2020. Cristian ha assecondato la volontà di assaggiare un macerato con le portate di pesce proposte dallo Chef e, grazie all’equilibrio nel contatto con le bucce, la freschezza, mineralità, sapidità che offre la ponca (terreno caratteristico delle zone di provenienze dei vini), si può affermare che il matrimonio è stato azzeccato.
Izu Milano offre un’esperienza che ti porta in viaggio verso oriente, pur rimanendo nel centro di Milano, curata nei minimi dettagli, dall’estrema qualità del cibo, alla selezione dei vini, al servizio ricco di cure ed attenzioni rivolte al cliente.