Viaggio in Champagne di quattro giorni alla scoperta di dieci Maison, dalle più blasonate a quelle più piccole e famigliari
20-24 Aprile 2022
Giusto il tempo di arrivare a Parigi Beauvais, noleggiare un’auto (ricordatevi la carta di credito) e dirigersi verso est per cominciare un Viaggio in Champagne di quattro giorni. Circa due ore e mezza tra le campagne francesi ricche, in quel periodo, di campi di fiori gialli, che abbiamo poi scoperto essere di colza.
Finalmente si arriva nella zona della Champagne e, oltre ai campi piatti e senza alcun vigneto, si cominciano a vedere le colline dal sottosuolo gessoso in cui è piantata la vigna.
Prima di cominciare, alcune righe su questo territorio che si divide in cinque marco-aree di produzione: Montagne de Reims, Côte des Blancs, Vallée de la Marne, Côte de Sézanne e Aube nei quali troviamo diciassette Grand Cru, quarantuno Premier Cru e duecentocinquantacinque Cru.
Una vicenda che ha segnato la storia dello Champagne è quella che ha portato alla Rivolta dei Viticoltori nel 1911. Tra il 1907 e il 1910, a causa della fillossera, i raccolti delle uve furono estremamente scarsi, motivo per il quale i commercianti andarono a ricercare ed acquistare le uve più a sud, nell’Aube (al tempo fuori della zona di denominazione). Questa scelta creò molto scompiglio e dissenso da parte dei viticoltori della Champagne più classica, che iniziarono a distruggere, incendiare e saccheggiare diverse cantine, in particolare ad Ay ed Epernay. Dall’altra parte Aube spingeva per essere riconosciuta come zona nella quale produrre lo Champagne, con manifestazioni ed eventi per promuoverne il proprio prestigio e qualità. Le rivolte furono sedate dall’esercito e dopo diversi anni di battaglie legali e controversie solo nel 1927 si trovò una soluzione “pacifica” annettendo Aube nella sona di demarcazione dello Champagne.
Neanche il tempo di appoggiare i bagagli e si comincia con le visite in cantina partendo dalla piccola realtà Aurelien Lurquin (leggi l’articolo della visita), nel paese di Romery, all’interno della Vallée della Marne. Una visita a tutto tondo assieme al collaboratore Guillaume, con gli assaggi dalle varie barrique e un’ispezione tra i vigneti adiacenti, ma nessuno stappo di bottiglia essendo tutte, o quasi, sold out.
Dopo questa anteprima pomeridiana si è raggiunta la cittadina di Epernay, dove è ricaduta la scelta di fare base, nello specifico al B&B Epernay, un accogliente e curato appartamento a poche centinaia di metri dal centro del paese. Paese che è stato visitato sia la sera stessa, dove le persone tra le vie si potevano contare in due mani, sia la mattina successiva. A svettare nella cittadina è la Chiesa di Notre-Dame, un edificio che mescola stile romanico e gotico, costruito tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 e più volte ristrutturato a causa dei bombardamenti delle due guerre.
Da una chiesa si passa ad un’altra, quella nel centro del paese di Hautvillers, all’interno della quale è conservata la tomba di Dom Perignon, proprio sotto all’altare. Un pellegrinaggio in questo affascinante paesino che dall’alto domina le colline della Champagne e molte delle proprietà sono dell’azienda omonima del frate a cui la storia fa risalire l’invenzione di questa bollicina.
Dopo un sorso di cultura, la prima giornata ufficiale del Viaggio in Champagne continua a Damery con la visita ad un Vigneron Indipendant: Goutorbe Bouillot (leggi l’articolo della visita), dove il giovane Bastien ha raccontato la storia della sua famiglia, fino ai giorni d’oggi, degustando all’aria aperta e sotto un caldo sole i vini prodotti dall’azienda. Si è parlato anche di come oggi si vuole sempre più innalzare il livello di qualità dello Champagne, sia nelle grandi Maison, che hanno tracciato la strada e la storia di questo vino, sia nelle aziende più piccole, anche se purtroppo molti preferiscono vendere le uve che produrre le proprie bottiglie, essendo un’attività più remunerativa.
Subito dopo pranzo un incontro con lo chef de cave Herve, nella rinomata maison Jaquesson (leggi l’articolo della visita), situata a Dizy, dove si è potuto scoprire, oltre al meraviglioso parco circostante la villa padronale, tutti gli aspetti di questa azienda. Dalla raccolta delle uve, all’ufficio di Herve: la cantina, per concludere con la degustazione dei vini, caratterizzati dalla produzione con il metodo della Reserve Perpetuelle.
La giornata non poteva concludersi in modo migliore con la visita all’azienda Jaques Selosse (leggi l’articolo della visita), ad Avize, e la compagnia di Guillaume, l’ultima generazione dell’azienda, che ha fatto scoprire il cuore di questa realtà, con l’assaggio di diverse barrique contenenti il vino base per la produzione dei propri Champagne, sia delle bottiglie, tra cui Initial, Vo, Substance, Rosè, concludendo con il vino dolce prodotto solo in annate particolari e ben favorevoli.
Dopo una chiusura “col botto” della giornata procedente, la seconda giornata del Viaggio in Champagne si è aperta con la scoperta della maison Louis Roederer (leggi l’articolo della visita). Un’accoglienza speciale in una delle più importati aziende di questo territorio che mescola storia, arte, cultura, dedizione, ricerca e molte altre caratteristiche che contraddistinguono l’azienda nel centro di Reims. Tre ore passate con il responsabile dell’accoglienza Olivier, per scoprire questa realtà e degustare i vini più rappresentativi.
Un veloce sguardo al centro di Reims (ci sto ancora lavorando sulla pronuncia corretta) dove svetta la cattedrale di Notre Dame de Reims.
Una chiesa nata sulle ceneri di altri edifici di culto, che trova la sua consacrazione nel 401, ma tra distruzioni, saccheggi e restauri, la vediamo oggi con una forma totalmente diversa da quella dell’epoca, ma con un fascino che non ha tempo.
A pochi chilometri da Reims, a Le Mesnil-sur-Oger, incontriamo l’ingegnere aerospaziale Stephane Regnault (leggi l’articolo della visita) che ha abbandonato la sua vita precedente per dedicarsi all’attività di famiglia ed iniziare l’avventura dell’imbottigliamento, essendo prima solo conferitori. Il suo sogno è quello di avere, entro una decina di anni, una fattoria didattica, con animali, vigna, ortaggi, frutta, per far godere a tutto tondo dei prodotti del proprio territorio.
L’ultima azienda visitata è quella di Jean-Marc Seleque (leggi l’articolo della visita), a Pierry, un altro giovane emergente tra i big della Champagne, con idee ben chiare e precise, ribaltando quella che un tempo era l’attività del padre. La sua più grande innovazione è stata quella di tornare ai metodi di lavoro di una volta, investendo più tempo, energie e soldi per migliori lavorazioni, lasciando la generazione precedente abbastanza perplessa della scelta, soprattutto nelle fasi iniziali.
Una giornata che non finisce qui avendo prenotato un vintage tour tra le colline della Champagne. Maeve e il suo vecchio furgoncino Citroen fanno vivere un’esperienza incredibile tra i luoghi simbolo di questa zona, partendo dalla strada “Walk of Fame” di Epernay, in cui si possono trovare le più grandi e famose aziende che hanno segnato la storia della Champagne, tra cui uno dei simboli presenti all’interno di Moët Chandon, la statua di Dom Perignon, con la quale la foto per gli amanti di questa bollicina, è un rito!
Dalla cittadina ci si sposta tra le vicine campagne per godere di un magico e silenzioso tramonto, che fa passare la stanchezza della giornata. La ciliegina sulla torta è la tavola imbandita con stuzzichini e due bottiglie di Champagne, rigorosamente sciabolate, il tutto estratto direttamente dal vecchio Citroen.
Un’attività che ha coinvolto tutta la famiglia di Maeve, giovane ragazza di origine spagnola che fa scoprire la Champagne da una prospettiva diversa!
Dopo un po’ di riposo, anche nell’ultimo giorno del Viaggio in Champagne non potevano mancare tre cantine, di cui la prima è stata Ophelie Lamiable (leggi l’articolo della visita), a Tours-sur-Marne. Azienda definita “tetris” proprio da Ophelie, visti gli spazi, che possono sembrare ampi, ma in realtà ogni anno si “gioca” a dove mettere il vino a riposare.
Finalmente il tanto aspettato incontro con Cedric Moussé dell’azienda Moussé Fils (leggi l’articolo della visita), a Cuisles. Un approfondimento tra i vigneti e le tecniche di lavorazione, supportate dall’aiuto di diversi animali, dalle pecore alle galline, per poi toccare con mano l’epicentro di questa azienda, la cantina del bisnonno, da dove ha avuto origine tutto e da dove abbiamo rubato una bottiglia del 1989. Visita alla cantina, pranzo, assaggi di tutta la gamma dei vini e sboccatura a la volé della bottiglia prodotta nel mio anno di nascita, pazzesco!
L’ultima tappa, ovviamente in ritardo, assieme a Ludovic nell’azienda Person (leggi l’articolo della visita), all’interno del Clos Des Belvals, a Vertus, un ettaro di vigneto chiuso tra le mura, diviso in Petit e Grand Clos, con al centro una meravigliosa villa, che oggi è usata come struttura ricettiva. L’azienda appartiene a Dominique Person, descritto come persona con un’elevata spiritualità, ahimè non incontrato poiché intento ad energizzare il vino per essere venduto, nella cantina di Epernay, in fase di restauro.
Avendo l’aereo per il ritorno alle ore sei della mattina seguente, salutiamo le colline dello Champagne per trovare riposo nel paese di Beauvais, a pochi chilometri dall’aeroporto.
Al prossimo Viaggio in Champagne…quanto prima!